"Un complotto politico per far morire l'Ente? Ma quando mai, con gli uffici abbiamo lavorato senza sosta, interfacciandoci ogni giorno con il ministero dell'Ambiente per cercare di sanare una situazione che fra l'altro ho ereditato. Il bilancio ha avuto il via libera, tutto rientra nella normalità, ma soprattutto ci avviamo alla tanto auspicata fase successiva che vede la nomina di un presidente e un direttivo, chiudendo così la lunga epoca di commissariamento del Parco Geominerario che continuerà a gestire i siti attraverso la convenzione appena rinnovata fino al 30 settembre con i Comuni e l'Igea". Parole del commissario straordinario, ancora per pochi mesi, Francesco Mascia, che mette fine alle voci circolate nei giorni scorsi, subito dopo la bocciatura del documento contabile del Parco da parte del Dicastero romano. In tanti avevano gridato al "complotto", fra questi l'ex commissario Gian Luigi Pillola, che si lamentava di "essere stato cacciato, dopo anni di lavoro per rimettere ordine a una gestione scellerata".

"Il Parco era gestito come un bancomat", aveva scritto in una sua relazione inviata al Ministero. Poi l'affondo per il mancato nulla osta: "L'impresa di far camminare l'Ente con le proprie gambe nel rispetto di legalità e trasparenza sembra ormai stroncata". "Ma i rilievi mossi riguardavano una variazione di bilancio che non si poteva fare in un'ora", spiega Mascia: "Anzi, abbiamo trovato un accordo che ci permette di liberare le risorse e garantire così l'apertura dei siti minerari fino alla fine di settembre". Salvo anche il futuro delle 36 guide turistiche della short list istituita dall'Ente nel 2015, anche loro preoccupate per lo stop al bilancio. Nei giorni scorsi avevano inviato una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, affinché intervenisse per "salvare il loro posto di lavoro e il futuro del Parco".

"La gestione dei siti minerari farà sempre capo a noi - precisa Mascia - dunque continueranno a prestare il loro servizio così come è stato stabilito". Intanto sul futuro del Parco interviene anche la Regione: "I siti minerari di Iglesias, Buggerru, Carbonia, Narcao e di altre località non corrono alcun rischio chiusura". È quanto emerso ieri durante la riunione convocata dal Coordinamento dell'attuazione del Piano Sulcis per fare il punto della situazione con i rappresentanti del Parco Geominerario, l'Igea e la presidenza della Comunità del Parco.

Si lavora infine per trasferire i siti ai Comuni: "Porto Flavia passerà a Iglesias, la Galleria Henry a Buggerru". Il prossimo 26 luglio la Comunità del Parco esaminerà il Piano di gestione che, previa approvazione della Giunta regionale, dovrà consentire "l'ordinata e stabile gestione dei siti minerari per il futuro". Un futuro che corre verso la parola fine al commissariamento: "Il ministero dei Beni Culturali - conclude la nota della Regione - ha sottoscritto il decreto di riforma".
© Riproduzione riservata