Musei, scricchiolano sempre più le fondamenta dell'Unione dei Comuni "Metalla e il Mare"
Documenti finanziari approvati in periodico ritardo, servizi in comune ritirati di volta in volta e mal di pancia da parte di vari sindaci: non se la passa bene "Metalla e il Mare", l'Unione dei Comuni che accorpa (dovrebbe) i servizi di 7 Comuni dell'Iglesiente e che recentemente ha perso anche il dipartimento dei Servizi Sociali che Domusnovas si è ripresa lasciando in dote il solo ufficio dei servizi culturali.
Il 12 dicembre le dimissioni del responsabile del settore in seno all'Unione (non ancora sostituito) hanno provocato uno stallo che ha determinato la decisione domusnovese.
"Avendo tanti progetti legati alle Leggi 20, 162, al programma Ritornare a Casa da mandare avanti, non potevamo attendere le lungaggini dell'Unione", evidenzia il sindaco di Domusnovas Massimo Ventura che parla anche di una "Metalla e il Mare" che allo stato attuale non offre nessuna garanzia ai Comuni aderenti".
Non una bocciatura definitiva quella del sindaco di Domusnovas che chiede però una miglior strutturazione e ripartizione dei fondi: "Siamo il Comune capofila e il maggior contribuente ma ci riteniamo fortemente penalizzati. Abbiamo chiesto di visionare gli ultimi bilanci dell'Unione ma stiamo ancora attendendo".
Noti i mal di pancia di Villamassargia anche da Musei piovono le stesse critiche e auspici per "un ente veramente strutturato e minori egoismi da parte dei sindaci".
Come preannunciato Musei intende infatti tornare a occuparsi in proprio della raccolta rifiuti riprendendosi alcuni degli operai trasferiti all'Unione per il servizio gestito in economia con Villamassargia e Narcao.
Ma quegli operai appartengono ormai a "Metalla e il Mare" e l'opposizione degli altri sindaci causa la retromarcia di Antonello Cocco che dice: "troveremo comunque una soluzione".
Critiche a parte, il servizio di raccolta rifiuti di "Metalla e il Mare" ha generato dei risparmi che per Musei si tradurranno in una spesa inferiore di 20mila euro rispetto al 2017 e un ritocco medio nella Tari 2018 del 10-12 per cento a famiglia.
È soddisfatto Antonello Cocco, che però si appella ai propri concittadini "per riportare con un piccolo sforzo la percentuale di differenziata, ora al 68 per cento, ai livelli del 2009 quando sfiorava l'80".