"Si è avvicinata al finestrino chiedendo se volevo compagnia: non avevo neppure finito di parcheggiare, a bordo con me c'era anche mio figlio".

Antonio (desidera che il cognome resti anonimo), dipendente statale, è uno dei tanti a cui non è certo sfuggita la presenza, in alcuni giorni intensa, delle ragazze di origine africana che si prostituiscono adescando i clienti nei parcheggi del centro intermodale.

PRESENZA FISSA - Di norma tre o quattro tutti i giorni, con picchi di sei o sette in alcuni periodi o nel fine settimana, sono diventate protagoniste fisse della realtà cittadina da oltre un anno.

Ma non sempre il loro comportamento resta discreto. Basta avvicinarsi ai passeggeri in attesa dei bus, per scoprire che chiunque sosti anche per pochi minuti riceve le loro "proposte":

"Non commettono reati - afferma Nicoletta Usai, casalinga, ieri nel piazzale dell'intermodale poco prima dell'arrivo del pullman - ma non è piacevole spiegare il loro "lavoro" ai bambini, e neppure è il massimo pensare che le condizioni di sicurezza potrebbero non essere garantite: chi lo sa se c'è dietro un'organizzazione?".

D'altronde alle prostitute, vittime esse stesse della situazione, la "clientela" non manca: già di primo mattino, a richiedere le prestazioni sono uomini fra i 50 e i 70 anni, talvolta alla guida di auto importanti, celeri nel caricare a bordo la ragazza dopo una breve contrattazione e a dirigersi di solito verso l'area del Piano insediamenti produttivi o ai margini della Grande Miniera.

I CONTROLLI - Dinamiche che le forze dell'ordine tengono costantemente sotto controllo. Sia i carabinieri, con un monitoraggio continuo vicino alla stazione, che la polizia impegnata anche a verificare la provenienza delle ragazze.

Ed è proprio il Commissariato a far sapere che le ragazze spesso giungono in treno dal Cagliaritano, e che potrebbero non essere necessariamente legate a qualche organizzazione.

Comunque, benché prostituirsi non sia reato (ma sfruttare la prostituzione sì), anche la polizia municipale è attentissima "a verificare - sottolinea il comandante Andrea Usai - che la situazione non trascenda i limiti dell'offesa al pubblico decoro, l'intralcio al traffico e le condizioni di degrado urbano".

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