Attentato incendiario nella notte a Iglesias, nel mirino Matteo Medda, portavoce del comitato di quartiere ex Casermette.

Ignoti intorno alle 22 hanno lanciato una bottiglia incendiaria contro la Opel Meriva di Medda, che era parcheggiata a pochi metri da casa, in via Portoscuso.

Lo stesso proprietario si è accorto dell'incendio ("Ho sentito un botto, ero nel letto con i miei due bambini"), è uscito di casa ed è riuscito a domare le fiamme e spostare l'auto, riuscendo così a contenere i danni, che non sono ingenti.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Iglesias, che hanno avviato le indagini sull'episodio.

A dicembre sempre in via Portoscuso era stato registrato un episodio analogo e dieci giorni fa un altro incendio è scoppiato in via Calasetta. Gli investigatori stanno cercando di capire che ci sia un collegamento tra gli episodi, e se il destinatario dell'attentato di ieri sia effettivamente Medda e non un'altra persona residente nel rione.

Il sindaco di Iglesias Mauro Usai e il presidente del consiglio comunale Daniele Reginali hanno espresso la loro solidarietà nei confronti di Matteo Medda. "Un gesto gravissimo, che si aggiunge ad altri atti analoghi di vandalismo e criminalità avvenuti nelle scorse settimane in varie zone della città. Davanti a certi atti la risposta delle istituzioni e della società civile sarà compatta. Porteremo la questione al tavolo di Pubblica Sicurezza, con l'auspicio che le forze dell'ordine possano intervenire prontamente, individuare i colpevoli e prevenire il ripetersi di certi gesti", si legge in una nota del comune.

Lo stesso Medda ha scritto un post su Facebook per denunciare l'accaduto, rivolgendosi ai "vigliacchi" che lo avrebbero preso di mira. "Sono padre di due splendidi bambini che dormivano con me nel letto. Ho sentito un botto, lei dormiva, il bambino era sveglio. 'Cos'è quel rumore papà?', mi chiede. Mi alzo dal letto e vedo fiamme, poi capisco. Mi hanno lanciato una molotov alla macchina", ha scritto.

Ancora: "Ho 45 anni, purtroppo adesso non lavoro, non ho mai abbassato la testa, non ho nulla, vivo alle Casermette perché ho scelto di difendere la casa dei miei nonni. Mi sono candidato alle elezioni, ho fatto e continuo a fare politica. Non ho debiti, non ho fatto e non faccio uso di droga. Non ho soldi, ma non sono un miserabile, ho dei valori di cui sono orgoglioso".

Infine, quello che secondo lui è il motivo dell'attentato: "Hanno cercato di incendiare la macchina perché disturbo politicamente. Solo per quello. Molti mi chiedono: 'Perché lo fai?'. Perché a Iglesias esiste un sistema marcio".

(Unioneonline/L)
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