Solo codici bianchi e verdi. I rossi e i gialli, che identificano i pazienti più gravi, vanno trattati fuori Iglesias. Unica eccezione per le emergenze di Ostetricia e Ginecologia.

È la disposizione contenuta nel "protocollo sperimentale" siglato da Ats (Azienda tutela salute) e Areus, acronimo di Azienda regionale emergenza urgenza Sardegna.

Il documento dispone, "al fine di garantire al massimo la sicurezza dei pazienti e l'appropriatezza delle cure", che i soccorsi primari per codici di elevata gravità (rossi e gialli, appunto) debbano essere indirizzati prioritariamente nei Pronto soccorsi dei Centri Hub (il Brotzu di Cagliari, per la zona meridionale dell'Isola) e nei Dea di primo e secondo livello. Ma l'ospedale di Iglesias, nello specifico, potrà trattare solo i casi urgenti di Ginecologia e Ostetricia.

Per Mauro Usai, neo eletto sindaco e tesserato Pd, è una disposizione inaccettabile e annuncia un incontro (già fissato per lunedì 16 luglio) con i vertici dell'Assl.

Mauro Pili, leader del movimento Unidos, accusa la Regione e parla di "una scandalosa decisione con la quale si mette a repentaglio la vita di tutti coloro che orbitano nel bacino Iglesiente e si congestiona il già sovraccarico Pronto soccorso di Carbonia".

Cinzia Simbula
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