Proseguono le schermaglie nell'eterna vertenza Aias.

Dopo gli accorati appelli alle Istituzioni sanitarie regionali del sindacato Usb in relazione alle tante mensilità ancora attese dai dipendenti Aias è ora il turno dell'azienda di rivolgersi alle stesse (chiedendo un intervento al Prefetto) in merito all’accordo stipulato a dicembre in Prefettura sulla prosecuzione dell’attività fino al 30 giugno (con nuovo incontro di verifica in Prefettura a fine marzo).

Con una lettera inviata ad Ats e a tutte le parti in causa il presidente Anna Paola Randazzo contesta fortemente la parte dell’accordo che prevede il pagamento di tutte le mensilità da settembre 2017 a marzo 2018.

La parte di accordo in questione verrà impugnato anche a causa della successiva deliberazione regionale ("non prevista nell’accordo dunque nulla" scrive Randazzo) che prevede una verifica da parte del committente (la Regione) sugli stessi pagamenti.

L’azienda contesta inoltre gli ultimi pagamenti non celeri da parte dell’Ats ("malgrado l'accordo li prevedesse"), l'avvio del progetto di sperimentazione di "Sas Domus", evidenzia di vantare ancora un credito di circa 8,5 milioni di euro nei confronti dell'Ats e di Regione e Comuni e di "essere stata fortemente danneggiata nel rapporto con le banche avendo potuto sottoscrivere un contratto di soli 3 mesi, non bastante ad offrire garanzie per ricevere linee di credito".

Pronta la nuova replica dell’Usb: "L’azienda appare come un naufrago che si attacca all’ultima scialuppa già partita chiedendo una proroga sulla proroga già generosamente concessa. Noi crediamo invece che i patti vadano rispettati e che si proceda celermente con l’istituzione di Sas Domus", scrive il coordinatore Salvatore Drago.
© Riproduzione riservata