"Nonostante i nostri diversi solleciti, diversi lavoratori del centro di Domusnovas ci segnalano che nella struttura vengono fornite unicamente mascherine di stoffa".

La Cisl Funzione Pubblica del Sulcis attacca l'azienda riguardo alla mancata fornitura al personale di appositi presidi sanitari per fronteggiare i rischi connessi al coronavirus. Dopo le note inviate all'Aias il sindacato ha segnalato la carenza a tutte le istituzioni interessate.

"Sappiamo - spiega il segretario Claudio Nuscis - che la Prefettura, di concerto con la Regione, si è attivata tramite la Direzione Generale della Protezione Civile per distribuire mascherine chirurgiche in tutte le strutture sanitarie e socio sanitarie, pubbliche e private. Pur avendo ricevuto il materiale della protezione civile tramite il Comune (1.400 le mascherine in possesso del municipio per le categorie a rischio) diversi lavoratori segnalano il continuo ricorso alle mascherine di stoffa".

Secondo Nuscis "tali pseudo dispositivi non sono solo inappropriati ma anche potenzialmente dannosi in quanto potrebbero essere causa di mancati riconoscimenti di infortunio sul lavoro nella malaugurata ipotesi di un contagio all'interno del centro".

Nuscis segnala anche violazioni del contratto nazionale dato che "in tutte le strutture i lavoratori sono costretti a sanificare da sé gli abiti da lavoro e hanno stipetti che non consentono di separare gli abiti sporchi da quelli puliti".

A volerci vedere chiaro, chiedendo un incontro per aggiornare l'intera vertenza anche dal punto di vista economico, sono anche le segretarie regionali di Cgil, Cisl, Uil Fp che si sono rivolte al Prefetto e all'assessore regionale alla Sanità.
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