"La visita di domani (oggi, ndr.) nel Sulcis dei ministri Passera e Barca sarà una farsa mediatica perché non ci sono i soldi per la Sardegna". Così commenta il deputato del Pdl, Mauro Pili, alla vigilia della visita della delegazione dei ministri in programma per oggi. "Il Governo sta imbrogliando la Sardegna grazie a qualche cavallo di Troia e sta spacciando risorse già spese e programmati per risorse nuove: si parla di un piano straordinario per il Sulcis ma questo non esiste e non c'è neppure una stima occupazionale". Prosegue il deputato sardo del Pdl, durante una conferenza stampa in cui ha analizzato le emergenze dell'Isola, la giornata di oggi a Carbonia con i due ministri e il sottosegretario al Mise, Claudio De Vincenti. "Questo Governo non solo viene senza avere nulla in mano ma dopo un anno di azioni che hanno vessato la Sardegna e hanno portato alla chiusura dell'Alcoa, al blocco dei progetti come Carboslucis e alla battuta d'arresto sull'Eurallumina, l'esecutivo - attacca l'ex presidente della Regione - arriva per annunciare che ha proposto per il nodo energia la proroga per tre anni dell'interrompibilità, ma a gennaio De Vincenti aveva detto alla Camera che si trattava solo di una soluzione tampone. Viene a dire che ha dato una proroga di un anno alla miniera Carboslucis, ma si tratta di una dilazione delle risposte al progetto integrato. Lo stesso Governo, inoltre, non ha fatto niente per arrivare a quell'accordo bilaterale che serve per dare risposte alla vertenza Alcoa e alle altre industrie energivore della Sardegna". Infine il piano Sulcis, "che rappresenta l'imbroglio principale della visita dei ministri - denuncia il parlamentare - Si tratta di risorse che sono già state programmate dal 2009 al 2011, mentre i 127,7 milioni della delibera Cipe dell'agosto 2012 non sono neppure autorizzate perché trasmessi per il controllo di competenza alla Corte dei Conti lo scorso 22 ottobre e ancora bloccati. Inoltre le risorse dell'Isola, una volta o se rese disponibili, dovranno passare al vaglio dei due ministeri dello Sviluppo economico e della Coesione territoriale".
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