Spiagge sarde protette, fra regole e divieti si va in ordine sparso
Aumentano i litorali a numero chiuso, ma manca un centro unico di prenotazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ingressi contingentati, parcheggi limitati, ticket, e poi una serie di regole e norme di comportamento, alcune tra la sostenibilità e il bon ton, che in linea di massima dovrebbero far parte del bagaglio culturale di chiunque – come non abbandonare rifiuti sull'arenile o non sparare musica a palla – altre imposte giustamente in nome della sacrosanta tutela di ecosistemi fragili e preziosissimi, ad esempio non stendere asciugamani "assorbenti" o sciacquarsi i piedi prima di lasciare il litorale, per non portare via neppure un granello di sabbia.
Poi, le proibizioni più disparate, e ogni amministrazione ha le sue: vietato il cibo, guai a giocare a pallone o a frisbee, no al fumo, e così via. Il fatto è che ancora una volta nell'Isola si va in ordine sparso e non esiste una app o un sito che abbracci tutto il "sistema", tra l'altro a oggi formato da appena quindici spiagge in dieci Comuni.
«Ogni Comune deve fare la sua gara d'appalto per il servizio», sottolinea l'assessore al Turismo Franco Cuccureddu, «la Regione non può istituire un unico centro di prenotazione. Quello che facciamo noi è inserire le informazioni nel portale "Sardegna Turismo", non in un link apposito, ma in ciascuna voce relativa alla spiaggia. Inoltre, nelle cartine che distribuiamo nelle Fiere c'è il Qr Code di alcune di queste località. Certo è che bisogna comunicare bene all'esterno quali sono le regole e le possibilità di accesso, che sia mai che un turista che magari ha preso in affitto una villa costosa o ha scelto un albergo sulla costa, "scopra" quando è qui che non riesce ad andare in una determinata spiaggia. Una recensione negativa può rovinare la reputazione di un intero territorio».
Comunque – prosegue l'assessore – «il numero chiuso è soltanto la punta dell'iceberg della sostenibilità ambientale e sociale dei flussi turistici concentrati in pochi mesi. Le problematiche che stiamo affrontando sono diverse, dalle aree camper insufficienti, ai depuratori che vanno in tilt, ai pochissimi vigili urbani in servizio».
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