Nell’estate dei prezzi alle stelle, dei trasporti a singhiozzo e delle guerre sui numeri degli arrivi, in Sardegna e nel resto d’Italia esplode l’insofferenza verso il turismo di massa, un vero e proprio arrembaggio che i sindaci cercano in qualche modo di regolamentare.

Nell’Isola cresce di anno in anno il numero di comuni costieri che impongono ticket, parcheggi a pagamento e ingressi contingentati a difesa dei lidi presi d’assalto. E in certi periodi, Carnevale e la Settimana Santa, o per alcuni eventi, Autunno in Barbagia, il problema tocca anche i sindaci dei comuni delle zone interne.

Numeri insostenibili, si ricordi quanto avvenuto a novembre quando il sindaco di Mamoiada lanciò un appello sui social durante la sagra di Autunno in Barbagia: «Grazie per l'affetto, ma siamo al limite della capienza».

Le spiagge

Lo Scoglio di Peppino, il più famoso di Costa Rei, è “soffocato” dagli ombrelloni. Letteralmente preso d’assalto dai bagnanti, stretti nei pochi metri di spiaggia libera da una parte e gli 800 ospiti del resort Santa Giusta dall’altra.

Per tutelare quella che è una vera e propria perla anche dai possibili danni ambientali, il sindaco di Muravera Salvatore Più ha deciso di intervenire in tre mosse: controlli serrati dai prossimi giorni, traslazione della concessione del Santa Giusta dalla prossima estate e, infine, numero chiuso.

«Il numero chiuso è l’unica soluzione, lo Scoglio di Peppino va tutelato», spiega il primo cittadino, che per questo mese di agosto ha deciso di assumere e mandare a Costa Rei 4 vigili: «Se stabiliamo che di fronte allo Scoglio ci possono essere massimo 200 persone, raggiunta la soglia, non dovranno far fermare nessun altro».

A Cala Pira, Castiadas, il sindaco Eugenio Murgioni è deciso a mettere il limite di 700 presenze: «Lo introdurremo nel 2024 per preservare questo gioiello».

Spostandoci più a Nord, se a Cala Luna il numero chiuso è stato messo in soffitta dopo le polemiche, almeno per quest’anno, a San Teodoro dal 15 giugno è tornato il numero chiuso a Cala Brandinchi e Lu Impostu. L’oasi di Bidderosa a Orosei è a numero chiuso da una ventina d’anni, 120 auto e 700 persone in spiaggia. Il problema non si pone a Siniscola, dove «c’è spazio per tutti» con i 28 km di spiagge molto larghe.

I sindaci di Tortolì e Bari Sardo, i centri dell’Ogliastra con più presenze, assicurano: «Il numero chiuso in spiaggia non serve», perché i km di litorale sono anche qui tanti. a Tortolì in compenso dalla prossima estate sarà vietato fumare in tutte le spiagge: «I mozziconi non sono più tollerabili», spiega il sindaco Marcello Ladu.

Tutti i dettagli negli articoli di Gianni Agus, Roberto Secci e Piera Serusi su L’Unione Sarda in edicola e sull’app

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