Dieci milioni di metri cubi d’acqua. È quanto le ultime piogge hanno portato nelle dighe dell’Isola. «Una mano santa per le campagne», dice Gavino Zirattu, presidente di Anbi-Sardegna, l'ente che riunisce tutti gli enti di bonifica. «Ma quanto alle scorte negli invasi, non è cambiato granché».

La mappa del bollettino certificato dall'Autorità di Bacino – che al 31 dicembre misurava in totale 900 milioni di metri cubi d'acqua nelle dighe (15 milioni in meno rispetto a novembre), ovvero solo la metà del volume autorizzato – resta con tutte le bandierine rosse e arancioni al loro posto. E pesanti restrizioni idriche verranno decretate nel versante della regione che va da Sedilo a Porto San Paolo: acqua solo per le utenze dell'idropotabile, per l'abbeveraggio degli animali e la pulizia delle stalle. Stop all'irrigazione dei campi, vietato annaffiare i giardini.

La diga di Posada, per esempio, con meno di 3 milioni di metri cubi d'acqua (il 13% della capacità) negli ultimi giorni di nuvoloni ha incamerato solo 200mila metri cubi, una tazzina di caffè. Appena 500mila metri cubi d'acqua, invece, l'invaso sul Cedrino (che serve i territori del Nuorese attorno a Dorgali), e altrettanto pochi in altri bacini come il Taloro.

Piera Serusi

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