Arriva la pagella della scuola sarda. Il Ministero ha pubblicato online i dati sulle bocciature e gli alunni rimandati. E gli studenti sardi registrano i dati peggiori tra le venti regioni.

Nella scuola Secondaria di secondo grado il 28,6 per cento ha la sospensione di giudizio, cioè rimandato e ora sta studiando (o ha studiato, nel caso di esame a luglio) per recuperare le materie insufficienti, l'11,4 è stato bocciato, il 60 per cento promosso.

CLASSIFICA - L'Isola è seguita dalla Campania con l'8,6 per cento di bocciati e dalla Sicilia con l'8,2. La regione dei "super bravi", con il record positivo di promossi, è l'Umbria con 77,3 per cento di ammessi alla classe successiva, il 19,2 di rimandati e il 3,5 di bocciati. Seconda posizione per la Puglia con il 77 per cento di promossi e il 16,1 di sospesi, terza la Calabria con il 76,1 di ammessi alla classe successiva.

Il numero più alto di alunni bocciati si registra nelle scuole professionali con il 17,3 per cento: significa che quasi uno su cinque ripete lo stesso anno, mentre il 31% è rimandato. Sale il dato nei Tecnici dove i rimandati sono il 32,8 per cento e il 14,4 per cento i non ammessi alla classe successiva.

Nelle Secondarie di Primo grado si leggono sempre risultati negativi per l'anno scolastico appena terminato: in Italia la percentuale degli ammessi alla classe successiva è il 97,7, in Sardegna si sta sotto la media con il 97,2 e il 2,8 per cento di bocciati.

I numeri si possono leggere in diversi modi, docenti sardi troppo severi oppure studenti poco inclini allo studio e all'impegno.

IL DIRIGENTE - Roberto Pianta, dirigente scolastico del liceo classico Dettori di Cagliari, legge i dati appena snocciolati dal Ministero.

"La nostra scuola non rientra all'interno di questi numeri, per la prima volta abbiamo avuto 10 bocciati su 750 alunni e ci sono stati 20 'cento' all'esame su 150 maturati. Ma in generale gli studenti sardi non sono poco studiosi, né i docenti troppo severi: le bocciature e le sospensioni di giudizio così alte vanno lette in funzione delle opportunità che il territorio e la società offrono e del contesto di apprendimento".

L'INSEGNANTE - Non dissimile l'analisi di Andrea De Giorgi, che è docente da 33 anni, insegna Storia e Filosofia al Liceo Siotto di Cagliari e ha fatto Esami di Stato anche a Torino, Milano, Venezia e Firenze.

"La mia interpretazione del fenomeno del maggior tasso di non promozioni, sospensioni del giudizio e abbandoni, si fonda sulla convinzione che i docenti sardi non siano più severi, ma che le cose non vadano bene nel processo di integrazione degli studenti nella scuola. Alla fine del processo il livello di apprendimento di molti studenti è effettivamente scolasticamente basso. Dipende da una mancanza di attrazione dell'impegno scolastico, cioè da demotivazione e senso di lontananza dalla scuola: per un gran numero di ragazzi e ragazze non è una attività né gratificante, né divertente o attraente, né immediatamente utile o spendibile", spiega il docente.
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