L'Esecutivo nazionale di Irs dopo le dichiarazioni "a mezzo stampa dall'ormai ex presidente di Indipendentzia Repubrica de Sardigna", ha dapprima sospeso Gavino Sale dall'attività all'interno del Movimento e oggi l'Assemblea degli attivisti, riunitasi a Cagliari, ha deciso l'espulsione e lo ha diffidato a parlare a nome di Irs. La spaccatura all'interno del movimento indipendentista sardo, ratificata dai circa 200 attivisti che si sono riuniti nel capoluogo (e che originariamente dovevano incontrarsi a Abbasanta) è avvenuta dopo che Sale, uno dei leader del movimento, ha denunciato, in una conferenza stampa, un complotto per delegittimarlo e farlo fuori da Irs, il movimento indipendentista sardo di cui Sale è presidente nazionale ed è tra i fondatori.

LA REPLICA DI SALE - "Irs siamo noi e siamo in tanti, noi abbiamo il simbolo, gli attivisti e i sostenitori. Gli scissionisti sono una minoranza riunita a Cagliari". Gavino Sale riassume senza fronzoli la guerra interna che rischia di dilaniare il Movimento degli indipendentisti sardi e strappa la standing ovation al popolo di Irs che affolla la sala conferenze dell'Hotel Baione tra i lecci della campagna di Abbasanta. "Irs riparte da qui - spiega Sale ai fedelissimi arrivati da tutta la Sardegna - e riparte con le porte e le finestre aperte: qui finalmente si respira aria pulita, qui c'è il presidente eletto democraticamente e questa è l'assemblea ufficiale di Irs".

Se le parole di Sale infiammano l'assemblea, le slide con la selezione delle e-mail che proverebbero "il complotto" per far fuori uno dei fondatori del Movimento provocano sdegno e perfino sgomento in sala. In particolare quelle di una dirigente del Movimento che senza mezzi termini si chiede se non sia il caso di augurarsi la scomparsa di Sale per mano di Dio o magari se non sia preferibile la fine lenta del "dittatore" in un letto di ospedale. Sale spiega che sono 6.800 le mail che documentano le trame dei suoi oppositori per cacciarlo dal movimento che aveva fondato, ma non chiude loro la porta in faccia, perché "Irs è un movimento inclusivo e dividersi quando si ha il 4% dei consensi elettorali è ridicolo".

Sale affronta anche la questione delle presunte pressioni esterne: "Non ho la prova cartacea - spiega - ma è successo ogni volta che l'indipendentismo è cresciuto. Noi siamo l'ala movimentista vera e quando siamo andati a toccare gli interessi forti (banche, grande industria e altri), sono arrivati i colpi, ma Irs oggi è diventato maggiorenne ed è uno e indivisibile".

LA STORIA - I retroscena del tentativo di "golpe" sarebbero racchiusi all'interno di un plico recapitato il 7 dicembre scorso per raccomandata postale nell'abitazione di Gavino Sale a Banari. All'interno dell'incartamento anonimo, partito dall'ufficio postale di Nuoro, è presente documentazione cartacea e un cd contenente una serie di conversazioni che proverebbero la tesi del complotto. "Si tratta - ha detto Gavino Sale - di conversazioni avvenute all'interno di una mailing list privata e blindata di cui facevano parte una decina di attivisti di Irs".

Secondo la denuncia di Gavino Sale il gruppo parallelo avrebbe organizzato una sorta di governo ombra che, al di fuori dei luoghi decisionali del movimento, operava con atti e decisioni per far fuori Gavino Sale. "Ricordiamoci - scrive uno degli attivisti in una mail del dicembre 2009 - che tra 11 mesi si voterà nuovamente e sarà quello il momento della resa dei conti. Allora avremo in mano tutta la situazione: simbolo, tesoreria, statuto, classe dirigente. Allora non ci sarà nessun tipo di remora a eleggere chi vogliamo in ogni ruolo".

LA DENUNCIA - "Uno degli appartenenti a questo gruppo segreto - ha denunciato Sale - a marzo di quest'anno ha addirittura registrato il simbolo di Irs all'Ufficio Marchi e Brevetti di Nuoro, un simbolo che esiste da dieci anni e che nel 2007 era stato registrato alla Camera di Commercio di Sassari".
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