28 marzo 2013 alle 08:56aggiornato il 28 aprile 2020 alle 16:14
Sassari, tentato omicidio al sexy shopL'aggressore "incastrato" dai genitori
Il cerchio si è chiuso: la polizia ha bloccato il presunto aggressore del titolare di un sexy-shop di Sassari, ferito gravemente con una coltellata alla gola sabato scorso. È un ragazzo incensurato di 19 anni, sassarese. I genitori, dopo aver trovato un giubbotto sporco di sangue, lo hanno segnalato alla polizia.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ci sarebbe quasi sicuramente un raptus di follia, scatenato probabilmente dall'assunzione di acidi e metanfetamine, dietro il tentato omicidio di sabato a Sassari, quando Luigi D'Arcangelo, 35 anni di Foggia, gestore di un sexy-shop nel centro storico della città, era stato accoltellato alla gola da uno sconosciuto. L'uomo, raggiunto da tre coltellate, si trova ancora ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione. Ieri, intorno alle 21, si sono presentati in Questura i genitori di un giovane incensurato di 19 anni, Guido Cadoni. Mamma e papà, preoccupati per aver trovato in casa un suo giubbotto sporco di sangue, hanno chiesto agli agenti di aiutarli a capire cosa fosse accaduto al figlio. Dentista lui e insegnante lei, la coppia ha raccontato al capo della Squadra Mobile, Bibiana Pala, che il figlio - fino a un anno a studente modello del liceo Scientifico - da qualche mese era completamente cambiato, mostrando un'aggressività che prima non aveva, dovuta molto probabilmente all'assunzione di droghe. Avendo trovato una straordinaria somiglianza tra il giubbotto sporco di sangue portato in Questura dai due genitori e quello indossato dall'aggressore ripreso sabato mattina dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del negozio, gli agenti si sono recati nella villetta alla periferia della città in cui vive la famiglia e hanno chiesto al giovane di seguirli in Questura. Cadoni si è mostrato subito nervoso e una volta arrivato negli uffici di via Montello ha provato a fuggire. Bloccato dagli agenti è stato accompagnato, in stato di fermo, nel carcere di San Sebastiano su disposizione del sostituto procuratore Elisa Loris. Per lui l'accusa è di tentato omicidio.
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