Santu Lussurgiu, Trivelle a San Leonardo: dubbi e preoccupazione
Non bastava la scarsità delle precipitazioni e la mancanza d’acqua nella borgataPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non bastava la scarsità delle precipitazioni e la mancanza d’acqua nella borgata ora ci si mettono pure le trivelle a tormentare San Leonardo.
E la popolazione lussurgese, tra inquietudine e dubbi, vuole sapere il motivo delle nuove perforazioni. Ufficiosamente la ditta di Empoli sta eseguendo ri-carotaggi per conto dell’azienda Siete Fuentes all’interno della sua concessione mineraria nell'ex caserma della Croce Rossa.
L’obiettivo finale però non è ancora dato sapere. Potrebbe trattarsi di nuovi scavi per i test di portata dell’acqua, per quattro stagioni consecutive in vista di un futuro emungimento.
Intanto Lunedì 17 novembre si riunirà il Comitato a difesa dell’acqua di San Leonardo per incalzare le istituzioni: «la popolazione deve essere informata su quanto sta accadendo», precisa Giovanni Matta capogruppo dell'opposizione e presidente del comitato.
Roberto Chetoni, idrogeologo che conosce bene tutto il bacino idrografico del Montiferru, però richiama un possibile rischio per tutto il sistema San Leonardo, come spiega bene: «se l’acqua piovana non ricarica la falda gli emungimenti continui dai pozzi potrebbero interferire eccome sul livello e la quantità della preziosa risorsa. Gli scavi pure sono una fonte potenziale di disturbo tali da abbassare o addirittura deviare anche di pochi centimetri la falda cosicché le sorgenti cessano di erogare acqua. La falda di San Leonardo si trova dentro uno strato lavico che viene permeato dalle piogge, quindi con le precipitazioni sempre meno frequenti e scroscianti il terreno non assorbe e non si fa in tempo a ricostituire il livello dell’acqua sotterranea».
Per il geologo Luigi Maccioni, che ha seguito la vicenda degli ultimi anni: «l’azienda deve aver le autorizzazioni necessarie dall'Assessorato regionale, anche la Provincia di Oristano dovrebbe essere a conoscenza di questo, altrimenti non potrebbe fare nuove trivellazioni. Se sta eseguendo i ri-carotaggi intende conoscere quantità e caratteristiche dell’acqua sotterranea. Per capire se ci sia interferenza con tutto il sistema acquifero occorrono analisi dettagliate e la verifica sul livello dei pozzi degli agricoltori, ubicati nelle vicinanze».
Perplessità del Comitato a difesa dell’acqua di San Leonardo che è pronto alla mobilitazione: «la ripresa dei lavori sta destando preoccupazione specie dopo un anno siccitoso come quello appena trascorso che ha visto le sorgenti completamente in secca. Preoccupa soprattutto il silenzio dell’amministrazione comunale che pare non cogliere la delicatezza della situazione e i possibili effetti negativi che un ulteriore impoverimento delle falde può generare sia sulla comunità che sulle attività produttive, già fortemente condizionata dalla perdurante crisi pluviometrica. Il gruppo di minoranza in consiglio ha già dichiarato il proprio intendimento a sostegno delle iniziative che il comitato vorrà assumere».
