«Vita salvata in Neurochirurgia a Sassari, voglio raccontare la sanità che funziona»
Franco Carboni, 66 anni, sottoposto a un delicato intervento per un ematoma cerebrale: «Mi aspettavo un girone infernale, invece tutto ha funzionato al meglio e ora sono fuori»«In ospedale mi hanno salvato e quel che ho visto non me l’aspettavo». A parlare è un 66enne sassarese, Franco Carboni, che vuole raccontare come è uscito vivo da un delicato intervento alla testa grazie al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale civile di Sassari.
«A inizio luglio», riferisce, «ho iniziato a zoppicare dalla gamba sinistra. E pure il braccio sinistro funzionava male». Fa una visita neurologica e la Tac: «Dopo i risultati dell’esame sono finito al pronto soccorso con una diagnosi di ematoma cerebrale». È la sera del 6 luglio e Franco si trova nella struttura convinto di accedere a un girone infernale. «E invece no. Niente subbuglio o file di gente abbandonata a se stessa».
La meraviglia positiva si scontra con la sorpresa seguente perché, appena trasportato in Neurochirurgia, reparto diretto dal professor Riccardo Boccaletti, il medico lo informa che deve essere operato. «Ho chiesto quando e lui ha risposto: “Adesso, non voglio rischiare di aspettare domattina”. A cui segue: “Non si deve spaventare, solo preoccupare”».
Carboni vede a rischio la propria esistenza e vista l’età del chirurgo si pone qualche dubbio: «Ho pensato a quante operazioni avrà fatto, lui così giovane. Poi mi sono messo nelle mani del Signore». Alle 22 è già sotto i ferri per un intervento conclusosi felicemente dopo qualche ora, mentre la dimissione arriva nel giro di pochi giorni: «Sono stati tutti molto bravi e gentili con me, dai medici agli infermieri agli Oss. Volevo esprimere la mia meraviglia perché mi aspettavo tutt’altro, visto quello che leggo. Grazie».