Presunte gravi violazioni procedurali segnano il destino della compagnia barracellare di Valledoria. Con un documento di 13 pagine, dodici barracelli – su un totale di 18 componenti - hanno formalizzato le dimissioni collettive, decretando la decadenza automatica dell'intero corpo per insufficienza numerica e ponendo fine a diciotto anni di servizio ininterrotto alla comunità. «Le dimissioni collettive non sono un semplice gesto di protesta, ma un vero e proprio atto d'accusa circostanziato contro le scelte della maggioranza consiliare guidata dal sindaco Marco Muretti», scrivono le divise verdi che, nero su bianco, hanno deciso di abbandonare la Compagnia.

Si tratta di Pinna Salvatore (capitano uscente alla guida dal 2007), Fattaccio Adriano, Fattaccio Amedeo, Fattaccio Luca, Pinna Giovanni Antonio, Spanu Antonio, Dettori Gianni, Dettori Valeria, Anna Colombino, Satta Massimo, Gaucan Loredana Ana e Adalberto Stangoni, che hanno scelto di rendere pubbliche le proprie ragioni attraverso una documentazione dettagliata.

Il documento è stato indirizzato formalmente al primo cittadino, al Consiglio comunale, al segretario comunale e a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza. Secondo i barracelli dimissionari «il cuore dell'atto d'accusa riguarda due gravi violazioni della Legge regionale 25/1988 che, hanno reso illegittima l'intera procedura di nomina del nuovo capitano».

L’atto evidenzia come il responsabile del procedimento, Piergiovanni Deffenu, avesse correttamente richiesto che si procedesse secondo la norma che stabilisce la designazione del Capitano «sulla base di una terna di nomi proposti dall'assemblea dei barracelli a scrutinio segreto». L'assemblea dell'11 luglio 2025, con la presenza di 15 componenti su 18 aventi diritto, aveva espresso «un orientamento inequivocabile», ovvero Pinna Salvatore che aveva incassato 12 voti, mentre Annino Baduena 3 preferenze.

«Tuttavia, il consiglio comunale del 30 luglio successivo ha proceduto alla votazione su soli due nominativi, ribaltando completamente l'orientamento assembleare con un risultato di 7 voti per Baduena e 1 solo voto per Pinna», sottolineano i barracelli che denunciano questa come «violazione grave della norma imperativa che prevede la designazione sulla base di una terna di nomi».

Il secondo ordine di violazioni riguarderebbe l'immissione in servizio del nuovo capitano, ovvero la norma prevista dal decreto sindacale n. 13-2025 in cui si precisa che "In difetto di tale attribuzione, la nomina a barracello è priva di effetto". Una situazione che, secondo i dimissionari, determinerebbe «incertezza circa la regolare successione nella carica di capitano e la legittimazione alla rappresentanza della Compagnia, creando una condizione di incertezza istituzionale che compromette l'autorità e l'efficacia del servizio barracellare». Il “congedo” di 12 componenti su 18 totali determinerebbe la decadenza della Compagnia secondo la norma che recita :"In ogni caso la dotazione organica complessiva dei barracellari per ogni Comune, non può essere inferiore alle dieci unità". «Con la riduzione a soli 6 componenti rimanenti, la Compagnia decade automaticamente per insufficienza numerica, - concludono - determinando la cessazione del servizio barracellare nel territorio comunale».

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