Un’odissea lunga 37 ore per i viaggiatori del traghetto Mega Regina, partito da Tolone venerdì scorso e arrivato a Porto Torres domenica mattina alle 9.30.

«Ma il viaggio - riferisce una passeggera di Sassari - sarebbe dovuto durare otto ore». La tratta si complica subito perché la nave della Corsica/Sardinia Ferries ritorna nel molo francese, dopo aver superato la prima rada, a causa di un’avaria. I viaggiatori si trovano così di mattina al punto di partenza e lì comincia l’incubo.

«Le informazioni erano incomplete - riferisce la donna - e non si capiva cosa stava succedendo». La compagnia di navigazione, contattata, risponde che il guasto occorso era importante e si era in attesa che arrivasse un pezzo di ricambio. «Nel frattempo - racconta la giovane - continuavano a dirci che ci avrebbero dato notizie che però venivano procrastinate in continuazione».

Ai passeggeri, così dichiara la testimone, sarebbe stato permesso di scendere dalla nave nell’orario 10-12. «In seguito non ci è stato più consentito. E quando abbiamo visto arrivare un’altra nave, abbiamo chiesto di sbarcare per prenderla e ci è stato negato perché dovevano fare un controllo tecnico». Secondo Sardinia Ferries si poteva star fuori invece fino alle 16. Intanto i disagi aumentano, tra persone che scatenano il proprio nervosismo e altre che si trovano le vacanze rovinate, come una coppia che avrebbe dovuto battezzare, in un paese della provincia sassarese, una bambina di sabato e non ha potuto farlo. 

«Ho visto poi due 85enni di Olbia messe su un letto a castello. Una delle due si è fatta male salendo e ha dormito stretta nel lettino con la sorella. Tutto questo senza che si riuscisse a trovarle un’altra sistemazione». Il tempo scorre: «Rimandavano all’infinito questo controllo tecnico che hanno poi fatto alle 21 di sabato sera con noi dentro, cosa che abbiamo trovato pericolosa». Alle 22.30 finalmente la partenza e l’arrivo il giorno dopo con 29 ore di ritardo. «Un’esperienza alienante - aggiunge la sassarese - ci siamo sentiti quasi sotto sequestro».

Per la compagnia è stato fatto tutto il possibile per venire incontro ai passeggeri pur nelle difficoltà e, per superare l’incidente, ha deciso di procedere al rimborso della cabina entro sette giorni. «Ci hanno anche dato pranzo e cena gratis», conclude la viaggiatrice. Ma a quel punto era una magra consolazione.

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