"Forse se le ricerche fossero state più tempestive, mia moglie sarebbe ancora viva".

Questo il cruccio di Ernst Bechstein, marito di Imelda, la turista tedesca di 74 anni, trovata senza vita lo scorso ottobre all'interno di un condotto di ventilazione di un traghetto Tirrenia in navigazione da Porto Torres a Genova.

Due mesi dopo la tragedia, Bechstein, come riferito dal Daily Mail e da altri tabloid inglesi, ha deciso di rompere il silenzio, ripercorrendo le ore convulse di quel maledetto 30 ottobre.

"Eravamo di ritorno da una vacanza in Sardegna e ci stavamo riposando. Quando mi sono svegliato, mia moglie era scomparsa".

Poi l'allerta all'equipaggio, le ricerche, dapprima senza esito.

Due settimane dopo, il 14 novembre, il ritrovamento del cadavere, nella zona della sala macchine, nel vano eliche di prua, sotto i garage.

"Non avrebbe dovuto essere lì. La zona della sala macchine avrebbe dovuto essere off-limits", dice Bechstein.

Nel frattempo, l'inchiesta prosegue.

Lo scorso novembre nel registro degli indagati sono finite quattro persone, il comandante e tre addetti alla sala macchine.

Il corpo della 74enne, invece, è ancora a Genova, visto che il pubblico ministero non ha ancora dato il via libera al rimpatrio.

"L'unica cosa che desidero - chiosa Ernst - è poter seppellire mia moglie. Voglio che abbia finalmente un luogo dove poter riposare".
© Riproduzione riservata