Atto intimidatorio contro il caseificio F.lli Pinna di Thiesi.

Un dipendente ha trovato stamattina intorno alle 7 un ordigno rudimentale - un involucro di cellophane con all'interno una miccia detonante - inesploso nel cortile dello stabilimento.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Bonorva e gli artificieri del comando provinciale di Sassari.

La bomba artigianale, è emerso dai controlli dei militari, non poteva esplodere perché il detonatore non era stato attivato. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata lanciata dalla strada.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Sassari.

Non è la prima volta che il caseificio Pinna finisce nel mirino di atti intimidatori: l'anno scorso, nel pieno delle proteste per il prezzo del latte ovino, autocisterne e dipendenti del caseificio erano stati bersaglio di azioni violente, con intimidazioni e assalti.

PALITTA: "ATTO VILE" - "Piena solidarietà del Consorzio all'azienda Pinna, che è un pezzo di storia dell'industria casearia sarda, e ferma condanna per un atto così grave".

Così il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, Salvatore Palitta.

"Questi episodi non hanno nulla a che fare con la forte e costante volontà di trovare il giusto equilibrio di mercato da parte di tutti gli operatori del settore", commenta Palitta, secondo il quale si tratta di "un atto vile, che colpisce uno dei nostri associati e purtroppo non incoraggia né favorisce una convivenza nel comparto lattiero-caseario che deve essere fruttuosa per tutti quelli che partecipano alla filiera, dai produttori di latte ai trasformatori".

Palitta ribadisce che il Consorzio "sostiene con convinzione l'utilità di una sana contrapposizione, ma questo va oltre la volontà di tutti i protagonisti della filiera di trovare soluzioni utili e soddisfacenti per le esigenze di ciascuno e nell'interesse del comparto".

Questi episodi, conclude, "lasciano una profonda amarezza e devono essere immediatamente bloccati".

(Unioneonline/D)
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