Ieri nel giardino del Palazzo Baronale del Comune di Sorso si è tenuta la cerimonia di assegnazione della Zimbonia d’Oro a Claudio Spanu, capitano della squadra della serie A di basket in carrozzina Dinamo Lab e atleta della nazionale italiana, e della Zimbonia d’Argento alla memoria di don Giuseppe Piras, per una vita punto di riferimento religioso e umano per l’intera Comunità e fondatore della parrocchia di Santa Monica.

A fare gli onori di casa l’assessore Andrea Mangatia e il parroco di San Pantaleo don Luca Collu, insieme con don Tore e le consigliere Antonella Pintus e Valentina Battistelli, che hanno ricordato la nascita del Premio, riconoscimento, valorizzazione e ricostruzione di vicende e protagonisti che hanno portato, nel corso della storia passata, recente e contemporanea, numerose personalità sorsensi a distinguersi nel mondo della cultura, dell’arte, dello sport, della scienza, della medicina e di ogni altra umana disciplina.

«Il premio ha come significato profondo quello di raccontare storie - ha detto don Luca - storie di persone che nei loro ambiti hanno sempre cercato di dare il meglio di se stesse e hanno così reso il nostro mondo, questa nostra città, un posto migliore. Le storie di don Piras e di Claudio Spanu sono molto diverse, due mondi diversi, distanti nel tempo eppure strettamente connessi, accomunati dall’impegno, dagli sforzi e dalla passione che li hanno portati ad essere persone significative, capaci di lasciare il segno, persone che rappresentano un esempio, un modello e un grande orgoglio per l’intera comunità».

Con queste motivazioni il Premio Zimbonia d’Oro è stato conferito a Claudio Spanu, 36 anni, da 20 in sedia a rotelle dopo un incidente in moto quando aveva 16 anni. Una vita dedicata allo sport ai più alti livelli, capitano della squadra di serie A di basket in carrozzina Dinamo Lab, atleta della Nazionale italiana della stessa disciplina con la quale ha disputato 3 campionati Europei e un Mondiale. «Ringrazio don Luca e tutta l’amministrazione comunale perché per me è un grande onore ricevere questo Premio - ha detto Claudio Spanu - Ho raggiunto qualche ottimo risultato ma del percorso hanno fatto parte anche sconfitte, che non devono scoraggiare ma stimolare. Certamente partecipare a tre campionati Europei e a un Mondiale è stato qualcosa di davvero straordinario, qualcosa che ho voluto tanto e per cui ho lavorato pur non sapendo se davvero si sarebbe realizzato. A 16 anni ero un ragazzino come tanti - ha raccontato - avevo la passione per le moto e un giorno una banale caduta mi ha costretto a una sedia a rotelle. Ciò che mi sento di dire ai giovani, che magari si abbattono per gli insuccessi o le difficoltà, piccole o grandi che siano, è di guardare oltre e cercare di realizzare i loro sogni, perché tutto è realizzabile, basta volerlo».

A ritirare il Premio Zimbonia d‘Argento alla memoria di don Giuseppe Piras, i pronipoti Tina e Vincenzo, che hanno ricordato la figura di un sacerdote ma anche di uno zio estremamente dolce, amorevole e sempre al passo con tempi, con il mondo e con le criticità vissute dalla sua comunità, appassionato della vita, dell’arte e della musica e sempre attento ai bisogni delle persone. Un esempio, anche in famiglia, di amore per la vita, caparbietà e coraggio, qualità che gli hanno consentito di superare qualunque difficoltà nel non facile percorso di fondazione della parrocchia di Santa Monica.

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