«Chiediamo alla politica regionale un urgente intervento che dimostri una effettiva volontà di ridimensionare il fenomeno randagismo, e il cui contrasto ha in primis l’obiettivo di tutelare la collettività dalle zoonosi, i canili sanitari sono infatti un presidio a tutela della salute umana». Così Sebastiano Candidda della Lega nazionale per la difesa del cane Odv-Sezione di Porto Torres che sottolinea che i contributi regionali per la sterilizzazione dei cani di proprietà non incide sulla piaga del randagismo canino e sugli impatti negativi che la stessa provoca alla collettività.

Il nuovo piano per la sterilizzazione dei cani padronali rivolto alle associazioni di volontariato è stato finanziato oltre ai 100.000 euro attuali anche con 80mila euro provenienti da economie delle precedenti annualità.  Il mondo del volontariato fa appello al nuovo governo regionale affinché possa dedicare adeguata attenzione al fenomeno del randagismo canino «che rappresenta inoltre un danno di immagine per la nostra Isola, nella quale è sempre più frequente imbattersi in cani vaganti ed incustoditi in ogni dove, come testimoniano le numerose segnalazioni estive provenienti dai turisti».

Secondo Candidda per dare efficacia alle azioni che la Regione Sardegna dovrà mettere in campo per contrastare il fenomeno del randagismo e del maltrattamento animale, «sarà di fondamentale importanza l’approvazione, a partire dal 2024, di specifici “Piani Triennali Regionali” che forniscano al Sistema regionale, con funzione di regolazione e indirizzo, le indicazioni utili ad assicurare un approccio globale e coordinato al problema». Si chiede, inoltre, che i Piani Triennali vengano supportati dalla creazione di un Osservatorio sul randagismo, una sorta di centrale di controllo composto da Regione, Università, Anci, Asl, rappresentanti delle associazioni di volontariato.

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