Una partecipazione che ha superato l'80% delle adesioni. Un successo la mobilitazione dei lavoratori del settore autotrasporto contro una situazione ormai al di là del livello minimo di guardia.

Dalla mezzanotte di giovedì è scattata anche in Sardegna la protesta dei camionisti - autisti del trasporto carburanti, medicinali, alimentari di prima necessità e animali vivi - degli addetti alla logistica e degli impiegati con un sit-in davanti ai cancelli nel varco di imbarco del porto commerciale di Porto Torres e di Cagliari.

Uno sciopero di 24 ore deciso a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti per rivendicare il rinnovo del contratto di categoria scaduto ormai da quasi due anni.

Nella provincia di Sassari sono oltre 5mila gli addetti distribuiti nelle 350 aziende di trasporti strangolate, oltre che dalla crisi, dall'assenza di misure finalizzate a ripristinare le condizioni minime di mercato.

"Il rinnovo di un contratto di lavoro non può essere raggiunto negando i diritti dei lavoratori", si legge nei volantini distribuiti dagli autotrasportatori durante il presidio nello scalo turritano.

Alle loro rivendicazioni la controparte datoriale ha risposto chiedendo sconti, flessibilità, il blocco degli scatti di anzianità, il dimezzamento delle indennità di trasferta e l'eliminazione della quattordicesima.

Lunedì 30 e martedì 31 ottobre si replica: per 48 ore incroceranno le braccia i lavoratori dell'intera filiera delle spedizioni e del trasporto ma questa volta senza la garanzia dei servizi minimi.

"Non si chiede soltanto il rinnovo del contratto nazionale ma si vogliono inquadrare le aziende all'interno di un'unica cornice di regole - spiega Arnaldo Boeddu, segretario regionale Filt Cgil - perché sono tante le aziende di trasporto e logistica che rispettano le norme contrattuali e di legge ma sono forse di più quelle che le trasgrediscono".

In particolare in tema di sicurezza "sono inaccettabili le proposte delle associazioni datoriali ai sindacati nel tavolo di trattativa - aggiunge il leader della Cgil - perché si chiede di ridurre le giornate di riposo, di aumentare i tempi di guida e i carichi di lavoro".

Il segretario regionale Boeddu ha ribadito l'importanza di costituire un tavolo permanente sulla legalità per tutelare gli autotrasportatori dalla concorrenza sleale, "in modo tale che pure le associazioni datoriali, quali Confindustria e Confartigianato, escludano tutte quelle imprese loro associate che non certificano il rispetto delle regole. Solo così si riuscirà ad avere un settore non inquinato dalla illegalità".
© Riproduzione riservata