Entra nel vivo il processo, in tribunale a Sassari, che vede imputati due titolari di una società di ristorazione, Fabio Muresu e Carlo Pettinau, insieme a tre dipendenti, Andrea Santagati, Gian Mario Fiori e Domenica Casedda. I cinque sono accusati di lesioni, tentata estorsione, furto aggravato, accesso abusivo a un sistema informatico, danneggiamento di dati informatici.

Stamattina in aula d'assise, davanti al collegio presieduto da Monia Adami, a latere Paolo Bulla e Ambra Pintore, l'udienza della parte offesa, un 34enne sassarese che, secondo le accuse, il 30 gennaio 2019, per essersi rifiutato di convalidare le dimissioni dall'attività in cui lavorava come aiuto cuoco, avrebbe subito il furto e la manomissione del cellulare oltre a una spinta che l'avrebbe fatto cadere a terra e diverse minacce. Tutti passaggi che l'uomo ha ripercorso rispondendo alle domande del pm Giovanni Porcheddu, dell'avvocato di parte civile Gian Marco Luciano e dei legali della difesa Francesca Fiori e Daniele Alicicco.

Secondo la versione fornita dall’uomo, gli sarebbe stato proposto di dare le dimissioni, a causa di una flessione degli introiti, e di essere pagato con 500 euro in nero. Dopo una prima firma della lettera, il 34enne ci ripensa e lo comunica ai gestori, e a fine gennaio viene convocato nell'ufficio dell'attività dove trova i cinque imputati. Qui avrebbe subito minacce del tipo «Non lavorerai mai più a Sassari» o insulti come «Miserabile, fai schifo». Accortisi poi che stava registrando la conversazione, gli avrebbero sottratto il cellulare e uno dei titolari lo avrebbe spinto a terra. Dal telefonino l'uomo riusciva a recuperare in seguito la registrazione i cui contenuti faranno parte delle prove del procedimento insieme a foto e video che la difesa produrrà contestando quanto affermato dall'ex dipendente. Nella prossima udienza saranno sentiti tre testimoni della parte civile.

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