Lo trovano svenuto a Sassari in un'auto rubata e per giunta evaso dai domiciliari. Svegliato poi dai carabinieri dà un nome che non è il suo.

A distanza di 12 anni dall'episodio descritto, oggi in aula d'Assise è arrivata la richiesta di condanna da parte del pm per un 54enne sassarese: 4 anni e mezzo per la ricettazione, e 1 anno e 8 mesi sia per l'evasione che per aver declinato false generalità.

L'uomo era stato rinvenuto nella vettura privo di sensi e all'interno di un cortile privato proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto presenziare a un'udienza in tribunale e, per questo motivo, aveva avuto il permesso di lasciare i domiciliari. Senza però presentarsi a Palazzo di Giustizia. Giustificando poi sia l'assenza dall'aula che l'essere in quella macchina perché sentitosi male appena uscito da casa e, a suo dire, venendo soccorso da una persona che l'aveva alla fine abbandonato in quel cortile.

Versione non credibile per il pubblico ministero mentre l'avvocato difensore Lisa Vaira, oltre a sottolineare che l'evasione e le false generalità sono in questo caso reati prescritti, ha sostenuto che non esiste prova che il sassarese fosse alla guida della macchina rubata. La giudice Silvia Masala ha rinviato a marzo per le repliche e la sentenza.

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