Sciolto stasera a Sassari il Voto alla Beata Vergine delle Grazie. Davanti alla chiesa di San Pietro in Silki migliaia di persone hanno recitato la preghiera che, dal 1943, ogni anno chiede a Maria protezione per sé e la città: 83 anni fa la prima volta impetrando la salvezza per Sassari dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e così, lungo lo scorso secolo e fino a oggi, ricordando anche l’altra tragedia, quella della pandemia.

Sassari, il saluto alla città dell'arcivescovo Gian Franco Saba (foto Floris)
Sassari, il saluto alla città dell'arcivescovo Gian Franco Saba (foto Floris)
Sassari, il saluto alla città dell'arcivescovo Gian Franco Saba (foto Floris)

La cerimonia è stata segnata anche dall’addio dell’arcivescovo Gian Franco Saba che, dal 30 maggio, rivestirà a Roma il nuovo incarico di Ordinario Militare d’Italia. Nel corso del pontificale, nel pomeriggio in piazza d’Italia, ha ripercorso gli otto anni vissuti in città come arcivescovo iniziati proprio sotto il segno della Madonna con il saluto al santuario di San Pietro in Silki. «Mi sembra il miglior modo di congedarsi, non si lega a noi niente», ha affermato Saba.

Oltre 2.000 i presenti in piazza e poi quelli che hanno seguito la processione fino alla chiesa di San Pietro in Silki. Presenti alla cerimonia le massime autorità civili e militari e, tra queste, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia che, per conto dei primi cittadini del territorio, ha lodato quanto fatto da Saba. «Hai lavorato per costruire e non per dividere. Da noi venga un abbraccio corale», le parole del primo cittadino.

Proprio il sindaco del capoluogo turritano ha fatto benedire all’arcivescovo un sudario che verrà esposto a Palazzo Ducale come richiamo alla fine dei conflitti, segno che arriva tra l’altro proprio nella Terza giornata diocesana per la Pace, ricorrenza voluta da monsignor Saba nel 2023.

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