Una rissa in pieno centro storico a Sassari, nell'ottobre del 2020, con il coinvolgimento di minorenni e della madre di uno di essi. Imputata quest'ultima, una 44enne sassarese, in un processo per lesioni contro un uomo di 36 anni che, secondo l'accusa, sarebbe stato colpito con una cinghia di cuoio dalla donna mentre veniva aggredito dai minori.

Per questo motivo, ieri in tribunale, il pm Antonio Pala ha chiesto la condanna dell'imputata a 7 mesi di reclusione, istanza a cui si è associata la parte civile rappresentata dall'avvocato Carlo Pinna Parpaglia.

Di tutt'altro avviso il legale della della difesa Salvatore Carlo Castronuovo che, in discussione, ha riferito come la sua assistita non sia responsabile del reato. E questo perché, secondo l'avvocato, sia i video girati col cellulare durante i fatti, sia le testimonianze prodotte in aula smentiscono la circostanza per cui la donna è accusata. La zuffa era scaturita dal rumore fatto dai ragazzi in strada a cui aveva reagito la parte offesa. Per sedare la rissa era intervenuto anche Padre Isidoro, al tempo parroco della chiesa dei Cappuccini. La giudice Silvia Masala ha rinviato a marzo per le repliche e la sentenza.

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