Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tribunale amministrativo che aveva condannato il Comune di Sassari a pagare all'Immobiliare San Giacomo un maxi risarcimento da 42 milioni di euro che avrebbe potuto causare anche il fallimento dell'Ente.

Dopo la sentenza del Tar (nel dicembre 2020), l'Amministrazione di Nanni Campus aveva depositato un articolato ricorso: in 43 pagine smontava quanto dichiarato dall'Immobiliare San Giacomo e presentava tutti i punti per i quali la sentenza dovesse essere “integralmente riformata”. Il 22 ottobre il Consiglio di Stato ha sostanzialmente accolto le motivazioni degli avvocati del Comune.

“Siamo sicuramente soddisfatti di questo risultato, in cui in realtà abbiamo sempre creduto - ha commentato il sindaco Campus -. Finalmente chiudiamo una vicenda che si è protratta per troppo tempo e ha causato forti preoccupazioni, anche tra il personale del Comune che ha sempre svolto con attenzione e dedizione il proprio lavoro, seguendo le norme e applicandole correttamente”.

All'indomani della sentenza del Tar, si legge in una nota del Comune di Sassari, “la società ha infatti presentato una richiesta di accesso agli atti per individuare i nominativi di tutti coloro che, a vario titolo, erano stati coinvolti nella vicenda, che a dire della San Giacomo avrebbero causato gli ingenti danni lamentati. Questo perché la società intendeva valutare anche l'opportunità di rivolgersi al Tribunale e alla Corte dei Conti per accertare eventuali ulteriori responsabilità legate al grave danno economico che riteneva di aver subito”.

“Tre pagine in cui la società ha chiesto ‘complete generalità’ di dipendenti pubblici che non hanno fatto altro che fare il proprio lavoro. E se da una parte abbiamo immediatamente protetto queste persone da qualsiasi eventuale ‘violenza psicologica’ alla quale avrebbero potuto sentirsi sottoposti, dall'altra ci siamo mossi con ancora più solerzia nell'avviare il ricorso, sicuri di avere il diritto dalla nostra. E i fatti ci hanno dato ragione”, ha concluso il sindaco Campus.

LA VICENDA – Nel 1993, ricostruisce il Comune, l’amministrazione “approvò un piano di lottizzazione di un'area di via Budapest, con due società interessate. Delle due, una chiese di stipulare la convenzione, ma successivamente fallì. La San Giacomo srl, che subentrò dopo il fallimento, dieci anni dopo si vide negata la convenzione perché - secondo gli uffici comunali - dopo 10 anni il piano non era più valido. La società immobiliare aveva fatto ricorso, vincendolo. Con questa sentenza ormai definitiva perché il Comune decise di non ricorrere in appello, l'Immobiliare San Giacomo chiese al Tar il calcolo del risarcimento: 42 milioni di euro. La sentenza del Tribunale amministrativo diede ragione alla società e chiese al Comune di “presentare una proposta concreta di risarcimento’”. Il Comune aveva dunque scelto la strada del ricorso, vinto.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata