Finisce in carcere con l'accusa di tentato omicidio il senegalese fermato ieri dai carabinieri dopo la sparatoria in via San Donato a Sassari.

Fissata per oggi l'udienza dal gip per l'eventuale convalida dell'arresto dell'uomo difeso dall'avvocato Giuseppe Onorato. Intanto emergono altri particolari sull'episodio che ieri, alle 13.20, ha visto un inseguimento con rissa tra via san Cristoforo e San Sisto tra decine di extracomunitari armati di bastoni, machete e coltelli.

«Si menavano - racconta un residente - e c'era una persona che indicava chi colpire».

Poi l'arrivo a San Donato e, all'altezza della parte centrale della strada, tra un portone e un vicolo chiuso la sparatoria. «Noi abbiamo visto - riferiscono altri abitanti - almeno due pistole e ci sono stati non meno di dieci spari».

Arrivano in forze i carabinieri, con mitra e giubbotti antiproiettile, insieme agli uomini della polizia di Stato e alla polizia locale. Viene fermato un senegalese trovato con un revolver mentre un nigeriano, considerato la vittima, sarà condotto insieme al nordafricano in caserma. Non risulta nessun ferito però dalle pallottole, anche se il rischio è stato grosso.

«C'è la scuola dell'infanzia a pochi metri - continuano i residenti - i nostri figli che giocano e questi li mettono in pericolo fregandosene altamente». Quanto alla causa del gesto sembrerebbe legato a un'altra rissa, quella di mercoledì mattina, che si è sviluppata in Corso Trinità dove non sono mancati i machete. Secondo alcune testimonianze, vi avrebbe partecipato anche il senegalese fermato dai militari dell'Arma, impegnati tra l'altro ieri a cercare i bossoli sparati.

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