Uno scontro senza precedenti tra i vertici del Comando provinciale dei carabinieri di Sassari e il segretario nazionale del Cocer (l'organismo di rappresentanza dei militari, il "sindacato" dell'Arma) l'appuntato Gianni Pitzianti.

C'è tutto questo sullo sfondo dell'inchiesta aperta dalla Procura sassarese a carico di Pitzianti e di altri militari, per fatti avvenuti tra il 2014 e il 2016, quando alla guida del Comando provinciale di Sassari c'era il colonnello Giovanni Adamo.

La vicenda è strettamente collegata a quella della quale dà notizia oggi il "Fatto Quotidiano" e che riguarda il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette.

Pitzianti, secondo la tesi dei pm, avrebbe commesso i reati che gli vengono contestati, in particolare la corruzione, nelle sue funzioni di rappresentante del personale in divisa.

La storia è quella delle interlocuzioni del Cocer con il Comando generale, per le posizioni di alcuni militari ai quali veniva contestato un arresto arbitrario, per fatti avvenuti a Mores e Pozzomaggiore.

Il segretario nazionale del Cocer sarebbe andato oltre le sue funzione e prerogative, nella tutela del personale dell'Arma coinvolto nella vicenda.

Il colonnello Giovanni Adamo, oggi in servizio presso un altro comando dell'Arma, coordinò indagini che vennero condotte anche con intercettazioni telefoniche e ambientali.

Attività che hanno fatto emergere episodi che ora vengono contestati a numerosi componenti dell'Arma, alcuni dei quali hanno scelto di chiudere procedimenti penali con il patteggiamento e lasciato la divisa.

Per quanto riguarda Gianni Pitzianti, invece, la storia è tutta da scrivere.

Il difensore, la penalista Anna Maria Busia, ha commentato: "Ho chiesto l'accesso agli atti per conoscere le accuse che vengono mosse al mio assistito e lo stato dell'inchiesta. Posso solo dire che appare singolare una contestazione sulle funzioni e le attività sindacali. Stiamo cercando di capire".
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