È durata tre ore e mezzo, ieri in tribunale a Sassari, l’udienza preliminare relativa agli 11 morti Covid e ai numerosi contagi avvenuti nel marzo 2020 nel reparto di Cardiologia dell’ospedale Santissima Annunziata.

Il pm Paolo Piras ha chiesto nella precedente seduta il rinvio a giudizio, con le accuse di omicidio colposo plurimo ed epidemia colposa, per Fiorenzo Delogu, direttore dell’Ufficio igiene e sanità pubblica, Giorgio Steri, direttore generale Ats e Bruno Contu, direttore di presidio della struttura. Mentre Steri, difeso dall’avvocato Guido Manca di Bitti, ha ricordato la difficoltà di ottenere i dispositivi di protezione individuale e le gare andate deserte in questo senso, Contu, assistito dal legale Nicola Satta, si è soffermato sulle misure prese per contrastare l’epidemia.

Già prima del 21 febbraio 2020, giorno in cui venne individuato a Codogno il paziente 1 malato di Covid, nell’ospedale sassarese, riferisce Contu, si era adottato un piano per arginare la patologia e i focolai e che includeva percorsi di sicurezza e triage così come anche una tenda per isolare i potenziali malati. Un programma stilato tra l’altro secondo le indicazioni date dal primario del reparto di Malattie infettive Sergio Babudieri e adattato sull’emergenza in corso a distanza di poco tempo dal caso di Ebola scoperto proprio a Sassari.

In sostanza le figure apicali si erano già mosse con indicazioni pratiche atte a contenere il diffondersi della malattia. Contu ha risposto per adesso a 4 contestazioni sulle 26 addebitategli e riprenderà a chiarire la sua posizione nella prossima udienza stabilita dal gup Gian Paolo Piana per il 9 ottobre mentre il 16 dello stesso mese il giudice potrebbe decidere per il rinvio a giudizio o l’assoluzione.

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