Consigli comunali e riunioni portati avanti su smartphone o computer, sedute “leggere” a distanza senza vedere direttamente in faccia gli altri interlocutori.

Alcuni gruppi di minoranza che compongono l’assemblea comunale di Sassari minacciano azioni collettive perché “il tempo delle sedute sul web è finito”.

Basta, dunque, alle riunioni da remoto: la determinazione dirigenziale esclude le sedute in presenza fino al 31 luglio per le assemblee consiliari, le commissioni e le conferenze dei capigruppo.

“Non escludo la possibilità che si possa ricorrere a qualche iniziativa per manifestare il dissenso e il disagio verso questa determina - afferma il consigliere di Futuro in Comune, Marco Dettori -. Il presidente del consiglio aveva assicurato ai capigruppo una graduale ripresa dei lavori in presenza. Stupisce il fatto che oggi si sia rimangiato tutto e non prenda una posizione chiara, netta e coerente”.

In realtà non tutti gli esponenti dei gruppi consiliari godono di una connessione stabile a casa e molti di loro, stanchi dei collegamenti a singhiozzo, per seguire i consigli si recano a Palazzo Ducale.  

“I consigli on line andavano bene durante i primi mesi dell’emergenza sanitaria, - aggiunge Dettori - ma oggi Sassari è uno dei pochi comuni della Provincia a non aver ripreso le sedute in presenza”.

Ora intendono dare il là ad una protesta contro i metodi adottati dalla maggioranza e minacciano azioni incisive per lanciare un messaggio unitario, un atto verso il diritto ad esercitare pienamente il mandato di consiglieri comunali. 

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