Sassari, la moglie se ne va per 48 ore. Il giudice: "Il divorzio deve pagarlo lei"
Lascia casa sbattendo la porta, dopo 20 anni di convivenza e due figli. Ci torna dopo 48 ore, il marito le fa trovare la serratura cambiata e chiede il divorzio. Poi i giudici le addebitano la separazione, l'assurda storia...Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un colpo di testa. Un'esasperazione momentanea. Lasci la casa di famiglia sbattendo la porta dopo un litigio, ci ritorni dopo due giorni e tuo marito - che non ti ha perdonato la "boccata d'aria" - ti fa trovare la serratura cambiata.
Così, dopo 20 anni di matrimonio e due figli, una casalinga nullatenente si è vista addossare l'addebito della separazione. È la storia di Maria Novella, una donna di Sassari che ha lasciato il tetto coniugale per due giorni in vent'anni e non è più potuta rientrarci.
La Cassazione ha confermato le sentenze del Tribunale di Sassari (2015) e della Corte d'Appello di Cagliari (2018), addebitando alla signora - "colpevole" di una breve latitanza - la separazione. La donna non aveva un amante, è stato solo un attimo di scoraggiamento e di fuga da un rapporto che probabilmente mostrava segni di crisi.
Niente da fare però. Gli ermellini si sono attenuti ad una "valutazione che appartiene esclusivamente ai giudici di merito", i quali avevano puntato l'indice contro il "carattere unilaterale e non temporaneo della decisione di abbandonare la residenza familiare ponendo fine alla vita coniugale".
Allontanarsi di casa per due giorni dunque, a fronte di due decenni vissuti sotto lo stesso tetto, è una colpa non scusabile quando, come in questo caso, non ci sono state "pressioni, violenze o minacce del marito". C'è stata solo una donna che ha alzato la testa e deciso "unilateralmente" di prendersi 48 ore per sé, salvo poi giungere alla conclusione che forse era meglio continuare la vita di sempre. Tornata a casa, però, la donna trovò la serratura già cambiata dal marito.
Antonio non l'aveva perdonata, e di lei non voleva saperne più nulla. Poi si è risolto tutto in Tribunale, in una sfida di carte bollate tra i due ex coniugi. Maria Novella è andata a vivere da sua madre, ha perso ogni diritto alla casa e all'assegno familiare. A lei si è unito per primo il figlio maggiorenne, che ancora non guadagna e a cui il padre deve dare 300 euro al mese. Poi anche il minore, "per sua scelta", nonostante la residenza fosse dove è rimasto il padre, è andato a vivere con mamma, nonna e fratello.
(Unioneonline/L)