“Un atto strategico di fondo” corposo quanto un libro. Le linee programmatiche di mandato, illustrate questo pomeriggio in consiglio comunale a Sassari dal sindaco Giuseppe Mascia, si articolano in 18 punti che attraversano i temi principe di una “città che cambia” o che, perlomeno, lo vorrebbe tanto. Affrontando in primis il nodo sicurezza, non solo in centro storico.

“Bisogna riprendersi la città - scandisce il primo cittadino - investendo in innovazione affinché Sassari sia più controllata”.

Cita un prossimo accordo interforze tra la Locale e altri corpi di polizia per presidiare il territorio e poi si affaccia sull’orizzonte sempre più vicino della città metropolitana di Sassari con la sua montagna di soldi da incanalare con criterio. “Siamo vicini a una svolta, dobbiamo uscire dalla dimensione municipale”.

Connettendosi con Porto Torres, Alghero e i paesi limitrofi, con alcune scelte nei trasporti, in probabile difformità con le rette tracciate dalla precedente giunta regionale. Il versante riqualificazione urbana tocca uno dei suoi cuori: piazza università. “L’obiettivo è riqualificare tutto il quadrato circostante e favorire lo studentato diffuso evitando il pendolarismo”.

Ma niente parcheggi interrati, opzione bocciata già ai tempi di Campus. Mascia informa in seguito su future scelte come il nuovo "cospicuo" appalto per Scala Erre, l’adozione di un fondo sociale, del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, o la realizzazione di un centro diurno e notturno.

Le direzioni, com’è ovvio, sono tante e includono la cultura, con l’idea di un terzo grande evento oltre Cavalcata e Candelieri e la costruzione di un’arena per ospitare specifiche manifestazioni. Si parla di urbanistica e della necessità di rivedere le zone F, motivo di polemica con la precedente amministrazione, di sviluppare le comunità energetiche e, soprattutto, di recuperare un dialogo con la Regione, talvolta complicato negli anni scorsi.

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