Sassari, grido d'allarme della Nurra: «Non c'è più acqua»
L’intero sistema consortile idrico è valutato con un indice di criticità pari al 0,9%(foto Floris)
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La Nurra lancia a Sassari l’ennesimo grido di allarme a causa della siccità.
Stamattina a palazzo Ducale, in I commissione, si è discusso del contesto critico che affligge cittadini e aziende mentre, come ricordato dal presidente dell’organismo consiliare Stefano Manai, i livelli del bacino del Cuga sono arrivati a 4 milioni di mc da una capacità nominale di 22 milioni e l’intero sistema consortile idrico della Nurra è valutato con un indice di criticità pari al 0,9%, dato drammatico se si considera che la soglia dell’allarme è fissata a 0,20.
«Sono qui - afferma in audizione il presidente della Municipalità della Nurra Alessandro Colombino - per portare i problemi di famiglie che stanno vivendo un grosso danno economico».
In più, sottolinea, «la crisi idrica è realtà da anni ma appena passa nessuno si occupa più di risolvere il problema». Gli invasi sono quasi vuoti, le infrastrutture «un colabrodo» e, aggiunge Colombino, «si sta verificando uno scontro di priorità tra il turismo e le aziende agricole per l’acqua». Per quell’oro bianco che, pare certo, andrà a diminuire nel tempo mentre l’esigenza di accedervi aumenterà. «È probabile - interviene il presidente del Consiglio comunale Mario Pingerna - che verranno messi anche da noi nell’Isola i data center dell’intelligenza artificiale che avranno bisogno di molta energia e tanta acqua per raffreddarsi».
Alessandra Corda di Sardegna al centro 20Venti riferisce «sulle tante aziende della Nurra che non hanno alcuna possibilità di attingere a risorse idriche». Poi enumera alcuni dati che rimarcano il dramma in atto: «Dalle condotte si è passati da una mandata d’acqua di 2500 mc l’ora a 700». E propone: «Bisogna svincolare il Cuga dall’uso idropotabile per poter accogliere i reflui depurati a Sassari a fini irrigui». Mariano Brianda della Costituente invita a far fronte sul problema con gli altri comuni, Giovanni Dessole dei Progressisti sottolinea che l’emergenza potrà solo peggiorare e chiede misure immediate, Francesco Pipia di Alleanza Verdi Sinistra consiglia un utilizzo più ragionato dell’acqua nelle colture. La consapevolezza generale è che le azioni concrete e immediate devono avvenire su piani politici più alti, dalla Regione al governo.