Alla ricerca del fratello allontanato dalla famiglia 37 anni fa. Gavina Addis lancia un appello, dalla sua casa di Bancali a Sassari, perché Antonio, visto per l'ultima volta all'età di due anni e mezzo, «si faccia vedere e sentire». «Lo portarono via gli assistenti sociali nel 1986»,  racconta la 57enne, «pochi mesi dopo la morte di mia madre».

Era proprio Gavina, che al tempo aveva 16 anni, a occuparsi del piccolo facendogli da mamma, accudendolo e portandolo all'asilo dove un giorno, andata per riprenderlo, scoprì che era finito all'orfanotrofio. E da lì in seguito, per decisione del tribunale dei minori, venne adottato da una famiglia del Campidano.

«Da allora lo cerchiamo»,  continua la donna,  che parla anche a nome dei fratelli Vittoria e Andrea, «e io, appena sposata, ho chiesto l'affidamento ma mi fu rifiutato».

Gavina ha chiesto aiuto, anche alle tv, inclusa Maria De Filippi, a cui indirizzò una lettera. «Dopo il compimento dei suoi 18 anni», scriveva Gavina alla presentatrice, «Antonio è stato informato delle cause per le quali è stato dato in adozione. Infatti ho paura che ora lui ci odi e non ci voglia vedere e sentire».  Sarebbe stata una presunta scarsa presenza del padre a determinare la decisione dell'allontanamento. «Ma papà c'era poco perché doveva lavorare per darci da mangiare».

Intanto Gavina mostra l'immagine incorniciata del fratellino, unica testimonianza rimasta della sua esistenza. «Vorrei che sapesse che anche se ci è stato portato via non abbiamo mai smesso di volergli bene», dichiara senza trattenere le lacrime. Vorrebbe dirglielo di persona, magari proprio in questo periodo. «Speriamo che ci faccia la sorpresa di farsi vedere ora che si avvicinano Natale e il nuovo anno». Ma anche se non dovesse accadere Gavina continuerà la ricerca perché, conclude, «sono testarda».

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