Una madre, un patrigno, la figliastra. Si è concluso in tribunale a Sassari, in primo grado, un processo che vedeva un 50enne sassarese imputato per violenza sessuale nei confronti della primogenita della ex compagna.

Secondo le accuse, l’uomo aveva avuto dei comportamenti, nel 2013 e nel 2019, percepiti come sessuali dalla parte offesa. Questo durante attività ludiche e sportive, con palpeggiamenti nelle parti intime, rivolgendo domande intime ritenute inopportune e nel corso di un massaggio alla schiena praticatogli dalla minore. Per la pm Maria Paola Asara non vi era nulla nei comportamenti dell’uomo che avesse scopi sessuali, e per questo ha chiesto l’assoluzione con formula piena, mentre l’avvocato di parte civile ha sostenuto il contrario. Agostinangelo Marras, legale della difesa, ha rimarcato come non vi fossero secondi fini in quanto fatto dal suo cliente.

Il collegio, presieduto da Monia Adami, a latere Valentina Nuvoli e Paolo Bulla, ha pronunciato sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato. La parte civile ha già annunciato che ricorrerà in appello.

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