Il porto turistico di Castelsardo, nel tratto della Banchina di Levante interessato dal grave incendio di sette imbarcazioni, resta ancora sotto sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Una ditta incaricata alle bonifiche sta procedendo al contenimento del diffondersi dell’inquinamento, un’opera di risanamento dell’intero bacino portuale dove, a seguito dell’affondamento di cinque barche di lunghezza dai 12 ai 14 metri, ancora nei fondali del porto di Frigiano, sono affiorati depositi di carburante all’interno dell’area recintata e sottoposta a sequestro.

La Sarda Antinquinamento sta provvedendo alla bonifica dell’area portuale da detriti sparsi, residui dell’opera di spegnimento che ha impegnato, la notte di martedì,  i vigili del fuoco per oltre tre ore. L’incendio era partito poco prima delle 5 del mattino da una delle imbarcazioni da 12 metri, una Mochi Kraft di proprietà di uno dei residenti.

Le fiamme in pochi istanti avevano coinvolto altre sei unità da diporto ormeggiate una vicina all’altra. Dalle telecamere non risultano persone sospette che abbiano innescato l’incendio, la prima ipotesi è che si sia trattato di un corto circuito, ma non si escludono altre cause. È quanto emerge dalle prime indagini coordinate dalla Procura e condotte dalla Guardia Costiera di Porto Torres e dall’ufficio marittimo di Castelsardo.  

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