Sono in totale 30 le persone finite nei guai al termine di una complessa indagine, svolta dai carabinieri della compagnia di Bonorva e di altre stazioni competenti, sull’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Gli accertamenti sono cominciati a marzo e si sono svolti con l’analisi delle dichiarazioni presentate all’Inps per ottenere il beneficio. Sono emerse quindi una serie di false dichiarazioni relative a residenze fittizie su case in stato di abbandono, false consistenze patrimoniali, mancate comunicazioni di attività lavorative saltuarie e permanenti. Tra quelli finiti nei guai ci sono anche cittadini extracomunitari che in realtà hanno lasciato il suolo nazionale da anni ma continuavano a ricevere la quota mensile sulla carta reddito che era stata assegnata loro.

Gli accrediti – da un minimo di 500 euro a un massimo di 1.300 - venivano utilizzati per comprare beni di vario genere ma anche per accumulare denaro al fine di acquistare macchine o moto nuove e mai dichiarate.

Il danno erariale complessivo ammonta a circa 310mila euro.

(Unioneonline/s.s.)

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