Sono sette gli ispettori inviati questa mattina nell’Isola dal Ministero della Salute per fare luce sulla vicenda della giovane donna che l'8 gennaio scorso ha avuto un aborto spontaneo dopo essere stata respinta dal Pronto soccorso ostetrico-ginecologico dell'Aou di Sassari perché - come da lei denunciato - priva dell'esito di un tampone molecolare.

I funzionari ministeriali si sono confrontati col direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria, Antonio Spano, col direttore sanitario, Franco Bandiera, col titolare della direzione medica di presidio, Bruno Contu, e col direttore della struttura di Ginecologia e Ostretricia, Giampiero Capobianco. Il gruppo ha visitato la struttura in cui si sono verificati i fatti di cui - in base a quanto denunciato dalla partoriente e dal marito, assistiti dall'avvocato Gabriele Sechi - si sta interessando anche la Procura di Sassari.

Gli ispettori hanno quindi incontrato l'equipe medica di turno quel giorno. Al momento non trapela nulla sull'attività svolta né sulle conclusioni tratte dagli emissari del Ministero che dovrebbero concludere il loro sopralluogo nella giornata di oggi.

I FATTI – La 25enne Alessia Nappi, incinta di cinque settimane, ha denunciato di essere stata accolta nel pronto soccorso dell’ospedale San Pietro da un'ostetrica che le ha chiesto l'esito del tampone molecolare per il Covid. Non avendolo, avrebbe chiesto di farlo lì, ma senza successo. Dopo 20 minuti di sala d'attesa, mentre continuavano le perdite, l'ostetrica le avrebbe riferito di aver parlato col medico, per il quale non si poteva fare nulla essendo il primo mese di gravidanza. Invitata ad andare a casa, prendere una tachipirina e ripresentarsi il lunedì seguente con l'esito del tampone molecolare, la donna nel parcheggio della clinica ha avuto forti dolori e sanguinamenti. Arrivata a casa ha avuto una forte emorragia e ha perso il bambino.

(Unioneonline/v.l.)

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