Molta tensione e bocche cucite nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale San Pietro di Sassari, nella bufera mediatica dopo che la 25enne sassarese Alessia Nappi, incinta di 5 settimane, sabato 8 gennaio è stata respinta dal pronto soccorso che fa capo alla struttura e ha perso il bambino.

Dopo la denuncia di Alessia e del marito Enzo, che l'aveva accompagnata, si è sollevata altissima l'indignazione dell'opinione pubblica e sono divampate forti polemiche. Anche interrogazioni parlamentari.

Il caso di Alessia e del bambino perso ha assunto dimensioni nazionali e non è destinato a sopirsi in fretta. Il Ministero ha inoltre annunciato un'ispezione interna immediata, con l’obiettivo di stabilire le responsabilità dell'accaduto.

A dirigere il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale San Pietro di Sassari è Giampiero Capobianco. Chiamato al telefono risponde gentilmente: "Non posso al momento parlare, parlerà per tutti Franco Bandiera". Quest'ultimo è il direttore sanitario dell'Aou di Sassari. La stessa direzione sabato 14 gennaio ha diffuso un comunicato esprimendo "dispiacere per quanto accaduto alla signora e l'avvio di un audit interno con tutti i soggetti interessati affinché venga fatta chiarezza".

Fatto sta che qualcuno al quarto piano del reparto Ostetricia e Ginecologia ha dato l'ordine di respingere la signora. "La prassi è che solo un medico possa dare quest'ordine", affermano all'accettazione del pronto soccorso ostetrico. Risalire ai medici di turno della mattina di sabato 8 gennaio per gli ispettori del Ministero non sarà certo un compito improbo. Ma poi bisognerà ricostruire la realtà dei fatti. 

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