Con il punto nascita chiuso per degli interventi di ristrutturazione, la prima nata di Alghero del 2024 ha visto la luce al Pronto Soccorso. «La mamma è arrivata in ospedale qualche giorno fa alle 5 di mattina con travaglio in fase espulsiva e grazie al personale sanitario del pronto soccorso, di ostetricia e di anestesia tutto alla fine è andato bene. Perché nonostante il punto nascita ad Alghero sia stato chiuso, le emergenze accadono anche qui», scrivono in una nota i consiglieri comunali del gruppo Per Alghero. 

«Resta però, a maggior ragione, il forte monito per un ospedale che serve un bacino di 80.000 persone, con aumento in maniera esponenziale nella stagione estiva, che ha il punto nascita chiuso e non ha possibilità di avere cardiologi in presenza nelle ore notturne» prosegue la nota. «Ma non basta: mancano anche i pediatri. Perfino le culle termiche ed incubatrici, in questi casi, pare non siano immediatamente disponibili. Si impone comunque la necessità di trasferire i neonati a Sassari per andare in un reparto nido che ad Alghero è stato chiuso. Gli anestesisti, fra l’altro, non sono necessariamente neonatologi e in caso di problemi cardiaci non sono presenti in ospedale gli specialisti in cardiologia che gli stessi anestesisti dovrebbero supplire. Un’assurdità più volte denunciata».

La vicenda della bimba nata al Pronto Soccorso, simbolo della carenza di servizi sanitari, era stata denunciata anche da Lina Passerò del comitato "Fiocchi azzurri Fiocchi Rosa" che da anni si batte per potenziare i due ospedali cittadini. 

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