Un sito archeologico scoperto tre anni fa, il rinvenimento di un mosaico policromo di una lussuosa villa che doveva diventare fruibile al pubblico. Invece, la scoperta di via Ponte Romano a Porto Torres ha creato una situazione di incertezza e forti disagi ai commercianti e alla viabilità in una arteria viaria fondamentale per il traffico cittadino, da e per il porto commerciale e industriale, interclusa al passaggio veicolare.

La sezione cittadina del Partito Sardo d'Azione denuncia con forza «l'inammissibilità dello stato di fatto attuale, più volte denunciato sia con documenti pubblici, sia dai banchi del Consiglio comunale, che vede l'assenza di soluzioni e semplici proposte da parte di questa amministrazione comunale da ben tre anni», sottolinea il segretario sardista, Adriano Solinas. Il sindaco Massimo Mulas aveva affermato che «quel tratto di via Ponte Romano sarà certamente pedonalizzato ma cercheremo di ridisegnare l'area andando incontro alle esigenze di residenti e commercianti». A tal fine furono annunciati 200mila euro di finanziamenti da parte della Regione e del Mibact che, a partire dal giugno 2021, avrebbero consentito di avviare i lavori nel cantiere.

«Ora, la situazione, passati oltre tre anni, è sotto gli occhi di tutti i cittadini. Il cantiere è abbandonato da mesi con le recinzioni di sicurezza divelte e compromesse nella loro staticità, in quanto tali anche pericolose per il semplice traffico pedonale. I cartelli indicativi sono stati vandalizzati, così come l'area dello scavo appare in stato di incuria», sottolinea Solinas. «I commercianti turritani e i residenti del quartiere non possono più tollerare la chiusura dell'importante arteria viaria, a maggior ragione con la decisione, superficiale e non concordata con le categorie produttive, della chiusura della via Bassu». Per il Psd'Az cittadino la riapertura della via deve avere carattere di urgenza. Obiettivo della Sezione Antonio Simon Mossa del Partito Sardo d'Azione di Porto Torres: coinvolgere da subito i residenti e le attività economiche della zona in una petizione da porre all'attenzione dell'opinione pubblica.

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