Senza alcun filtro, lo stato di degrado all'ingresso del porto è evidente a tutti e racconta la situazione di abbandono di quella che dovrebbe essere la porta del turismo.

Non lontano dalla torre Aragonese, c'è un piccolo immobile, solo 18 metri quadri di superficie, un tempo sede dei volontari di Assovela, che per 18 anni hanno tenuto la struttura come un "gioiello", centro della tradizione marinara della vela latina. Ora vi regna l'incuria, la sporcizia e l'inciviltà.

Porte divelte, vetri rotti e finestre danneggiate, sono i segni di atti vandalici ripetuti, un panorama indegno e poco consono alle prospettive di sviluppo turistico di una città. L'associazione AssoVela negli anni aveva apportato delle migliorie "pagando un modesto canone di concessione annuo di 250 euro, - spiega Lorenzo Nuvoli responsabile di AssoVela - poi la presa in carico da parte della Port Authority che ha aumentato il canone portandolo a circa 3.300 euro l'anno, una cifra troppo onerosa e sproporzionata rispetto alle dimensioni dell'immobile".

Da qui la decisione di lasciare il piccolo edificio, da tempo punto di appoggio anche per i turisti e crocieristi che con la navetta fanno sosta proprio davanti alla casetta, un tempo garitta della Guardia di Finanza. Così piuttosto che rivedere il costo della concessione si preferisce lasciare cadere a pezzi una struttura, dove chiunque entra e vi bivacca durante la notte, un luogo devastato che offre un'immagine di degrado: l'ennesima cartolina da stracciare che di sicuro non regala nostalgia ai visitatori.
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