Gli appalti al centro della politica del Consiglio comunale di Porto Torres. La minoranza (Psd'az, Lega, Cambiamo, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto) con primo firmatario Ico Bruzzi propone l'istituzione di una commissione di vigilanza e controllo sugli appalti stessi. Un atto politico che se venisse approvato avrebbe pochi eguali nella storia del comune di Porto Torres. Sotto la lente di ingrandimento dei consiglieri di minoranza soprattutto l'Eni, la grande azienda a partecipazione statale che gestisce le bonifiche del sito industriale cittadino, di proprietà Eni dal 1982. In particolare i consiglieri si riferiscono a "due importanti appalti (22 milioni di euro complessivi) sulle bonifiche recentemente affidati ad imprese del sud Italia".

La classica goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e scatenato le ire dei consiglieri, tanto da chiedere l'immediata istituzione di una commissione di vigilanza e controllo sugli appalti, che si discuterà nel prossimo Consiglio comunale di martedì 31 agosto. Nel documento proposto  la minoranza sottolinea "la noncuranza di Eni nei confronti delle aziende del territorio e la totale inosservanza del protocollo d'intesa sulla Chimica verde" e propone altresì "una sua rivisitazione, con l'unico obbiettivo di tutelare le imprese e le professionalità locali".

Anche il sindaco Massimo Mulas sulle bonifiche ha recentemente sottolineato la necessità di innalzare sopra il 50% il tetto dei lavori subappaltabili, al fine di favorire le aziende locali. Ma quello della minoranza è ben altro: un attacco a 360 gradi contro il Cane a sei zampe fondato da Enrico Mattei.
 

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