Il Comune di Porto Torres pur essendo dotato di un Piano di intervento non dispone di un gruppo ufficiale di Protezione civile, una macchina operativa pronta ad intervenire per la gestione di un evento di grave calamità naturale.

Il Piano era stato approvato dal consiglio comunale il 18 maggio 2016, quando lo stesso redattore del Ppc, l'architetto Piero Capello, sottolineava l'importanza della comunicazione, dell'informazione e formazione attraverso le associazioni di volontariato della Protezione civile. In un territorio a rischio, sito di un importante area industriale, il Ppc resta un documento riservato agli addetti ai lavori invece di essere diffuso e messo a disposizione dei cittadini.

"Per le associazioni di volontariato è necessaria la registrazione in Regione e quindi è indispensabile adottare un Regolamento o uno Statuto - spiega la comandante della Polizia Locale, Katia Onida - ma istituire un gruppo di Protezione civile che possa prescindere dalle associazioni già presenti, cinque anni fa era risultato un percorso complicato perché le persone che vogliono aderire non intendono abbandonare le associazioni di appartenenza".

L'argomento è stato sollevato durante la seduta dell'assemblea civica dal consigliere Ivan Cermelli che ha proposto al sindaco Massimo Mulas l'istituzione del gruppo volontari Protezione civile.

"Perché non è possibile aspettare ancora, in quanto non si può demandare alle singole associazioni di volontariato la gestione di problemi come quelli accaduti a Bitti - ha sottolineato -. A Porto Torres se si dovessero riscontrare situazioni di emergenza, come l'esondazione del Rio Mannu nello scorso anno, non si possono delegare a poche associazioni la gestione dei problemi senza alcun coordinamento tra le diverse operazioni di intervento".
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