Ancora blocchi ai cancelli per un passaggio di appalto nell’area industriale di Porto Torres. Due giornate di sit-in per i lavoratori della Icom, la ditta di metalmeccanici che opera per conto di Eni Matrìca, rimasta fuori dall’appalto aggiudicato alla Cim, l’azienda specializzata nella costruzione di impianti industriali.

Un centinaio di lavoratori, sostenuti dai sindacati Fiom-Cgil, ha manifestato davanti all’ingresso della portineria Mare, un sit-in esteso nella seconda giornata anche alla portineria Centrale, dove hanno aderito i dipendenti della categoria Chimici. «La protesta nasce a seguito di un accordo non rispettato dalla ditta Cim», spiega Gavino Doppiu, segretario generale Fiom-Cgil, «perché a fronte di un impegno della società vincitrice dell’appalto per tre anni più due, diretto ad assorbire i lavoratori della Icom, 11 operai con contratto a tempo indeterminato, la stessa Cim ha fatto marcia indietro proponendo un solo anno di lavoro con contratti a tempo determinato per sei lavoratori, condizioni più sfavorevoli e senza alcuna garanzia».

Un gioco al ribasso che ha fatto scatenare la protesta degli operai dell'indotto, ancora una volta ostaggio di politiche che calpestano i diritti dei lavoratori. «Per ora abbiamo convenuto di sospendere le iniziative sindacali e ci siamo dati appuntamento per domattina, presso la sede della Cim, per trovare una soluzione», aggiunge Doppiu «ma se il confronto non dovesse andare nella giusta direzione, lunedì attiveremo le procedure, pronti ad inasprire le iniziative affinché siano rispettate le condizioni per i lavoratori Icom». 

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