«Oggi ci troviamo a Porto Torres con le bozze del nuovo Dpcm che stanno circolando che non ho timore a definire un bluff. Un documento vago e senza numeri, una norma ad uso e consumo della campagna elettorale. Si fanno provvedimenti dove si parla di rigassificatore senza parlare di capacità, senza pensare che fare un maxi gasdotto nel 2024  è solo una follia». Chiaro e lucido l’intervento presidente nazionale Legambiente Stefano Ciafani, in occasione del convegno sulla “Transizione energetica nel nord ovest: metano, chimica verde e rinnovabili”, organizzato nella giornata di ieri, giovedì 1 febbraio, nel Museo del Porto di Porto Torres, una iniziativa frutto della collaborazione tra Comune turritano e Legambiente Sardegna.

Una sinergia orientata a dare il via a un tavolo di concertazione tra tutti gli attori del territorio - istituzioni, enti, parti produttive e sociali – chiamati a ragionare su una transizione energetica strettamente connessa alla lotta al cambiamento climatico. Il modo con il quale si sceglie di giocare le partite nei singoli territori, infatti, incide necessariamente su scala nazionale e globale. Un concetto ribadito dal presidente di Legambiente. «Se decidiamo di fare un nuovo gasdotto, una infrastruttura pesante, dobbiamo metter nero su bianco che la Sardegna deve rimanere indietro rispetto al resto d’Italia, confermando lo svantaggio rispetto al resto del mondo più avanzato dove l’uso del gas si ridurrà». Da questa strada dipende l’autonomia di una regione. «Posto che entro il 2050 si deve decarbonizzare l’Europa e quindi anche la Sardegna, rischiamo – aggiunge Ciafani - di fare appena in tempo a realizzare il gasdotto, quando nel 2040 si sta cominciando a dismettere le infrastrutture realizzate in Italia negli anni ‘80. La Sardegna dopo 40 anni sta decidendo di praticare una strada che nel Paese si praticava 40 anni fa». Non un no definitivo al rigassificatore. «Ma un conto è fare piccoli depositi costieri a servizio dei territori, e un conto è pensare a quanto previsto dal vecchio Dpcm che prevede una infrastruttura pesante e che rischia di essere scritto nel nuovo Dpcm».

Il sindaco Massimo Mulas e il responsabile energia Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana sono partiti dalla tematica relativa alla possibilità che il gruppo Snam posizioni un rigassificatore Fsru nel porto industriale di Porto Torres. In questa fase, nella quale ancora ci si confronta soltanto con un’ipotesi progettuale, il primo cittadino ha sottolineato la propensione ad avere a disposizione combustibili e approvvigionamenti energetici che favoriscano la “transizione” verso la decarbonizzazione, ferma restando l’intenzione di comprendere appieno la portata dei progetti realizzabili sul territorio. Da qui la volontà dell’amministrazione comunale di condividere un dialogo aperto con tutta la popolazione turritana e del Nord Sardegna per analizzare i pro e i contro dell’infrastruttura. «Siamo disponibili a fare la nostra parte – ha ribadito Mulas – e a supportare opere che rispondano alle effettive esigenze dell’intera comunità. Vogliamo un futuro libero da scelte sbagliate per evitare che possano incidere negativamente sulla quotidianità così come accade ancora oggi per alcune discutibili decisioni del passato. La parola d’ordine in questo percorso è trasparenza, la stessa che non si può dire caratterizzi i Dpcm sul quadro energetico dell’Isola».

L’incontro ha rappresentato dunque in primo passo di questo percorso nel quale si inseriscono la Rete Metropolitana, il Tips, la Provincia, tutti i comuni dell’area vasta, il Consorzio industriale, le parti sindacali e sociali, come un unico grande soggetto che in futuro, se e quando il progetto sarà supportato da dati certi e precisi, potrà interloquire con Snam in modo unitario. Numerosi gli interventi che hanno dato vita a un importante momento di confronto, moderato dal presidente di Legambiente Sassari Michele Meloni, che ha toccato anche tematiche legate alla chimica verde, all’ipotesi di comunità energetiche, alla produzione di idrogeno verde. Tra questi il presidente del Consorzio Industriale Valerio Scanu che ha sottolineato l’importanza di fare gioco di squadra per portare avanti le istanze più utili al territorio, l’assessore all’Ambiente del Comune di Sassari Antonello Sassu che ha ribadito la necessità di una strategia territoriale in campo energetico, Roberto Madella della AD Higas, Carmelo Spada (delegato energia Sardegna Wwf), i rappresentanti dell’Università di Cagliari Michele Mascia e Fabrizio Pilo i quali hanno sottolineato come la Sardegna possa ambire ad essere un Hub delle rinnovabili più che del gas in virtù delle sue condizioni climatiche favorevoli che, grazie al sole e al vento, possono fare da traino a una rivoluzione energetica. Il convegno si è chiuso con l’impegno a proseguire nella strada di un dialogo basata su tre pilastri fondamentali: ambiente, salute e lavoro. 

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