L’Autorità portuale del Nord Sardegna deve garantire immediatamente la predisposizione di una procedura a evidenza pubblica per la concessione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico nel porto di Porto Torres.

Lo chiede con forza il presidente regionale di Confapi Sardegna, Mirko Murgia, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha di recente respinto il ricorso della Capitaneria di porto di Porto Torres e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presentato contro la precedente decisione del Tar Sardegna.

Nel 2003 la società Coges aveva chiesto alla Capitaneria di porto il rilascio dell’autorizzazione a svolgere il servizio di raccolta rifiuti urbani prodotto dalle navi ormeggiate in banchina o in rada. Domanda rigettata dalla stessa Capitaneria rilevando che il servizio veniva svolto già dalla ditta Impresa Turritana. Ritenendo illegittimo il diniego la Coges aveva impugnato il provvedimento in quanto in contrasto con le regole dell’evidenza pubblica. "Dalla decisione dei giudici emerge con chiarezza che esiste un libero mercato in cui le nostre associate possono esprimere le proprie potenzialità, creare ricchezza e nuove professionalità", sottolinea Murgia, "cosa che sinora non è stata garantita a causa dell’atteggiamento dei responsabili dell’Autorità portuale che ha portato a una forte contrazione del mercato del settore, impedendo lo sviluppo, l’implementazione dei processi e la libera partecipazione in questa particolare attività del settore della raccolta rifiuti e dell’igiene ambientale".
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