«Queste opere mi costituiscono, hanno per me un significato molto personale». Si commuove ancora una volta Odo Tinteri, come spesso succede ad un’artista che mostra le sue creature. Tre disegni preparatori tracciati cartoni,  rappresentazioni grafiche che raffigurano tre momenti diversi della storia dei martiri turritani, Gavino, Proto e Gianuario, patroni della città di Porto Torres. Non li tiene per sé, ma li dona alla comunità.

Un regalo che Tinteri, vero “bainzino” , ha voluto fare alla città e ai fedeli della basilica di San Gavino, dove si trovano esposti. Prenderanno forma e colore ed, entro il 25 ottobre, verranno consegnati come dipinti che completeranno il percorso religioso all’interno della chiesa romanica. Nel primo cartone è rappresentato l’arrivo dei Martiri a Turris dopo una permanenza a Roma, dove hanno sperimentato i valori del cristianesimo, il secondo la predicazione dei martiri a Monte Agellu e, nel terzo, l’apparizione a cavallo del soldato Gavino al sacerdote Proto e al diacono Gianuario. «Sono un bainzino che ha vissuto una storia in maniera indelebile, sentendo particolarmente la storia dei martiri turritani, e queste opere per me sono frutto di studi e argomentazioni per entrare nello spirito che governa la città», spiega Odo Tinteri.

Davanti a monsignor Salvatore Masia, all’ex sindaco Giacomo Rum e al presidente del consiglio Franco Satta, ha raccontato il significato delle opere. «Mentre nei lavori precedenti, esposti nel sito del porto romano, cercavo di stare dentro i sentimenti che governano le situazioni diverse che ho annunciato, - sottolinea l’artista - in questo caso racconto la storia come un vecchio pittore quale Giotto, le cui opere all’interno di una chiesa servivano per ammaestrare e informare le genti. In questo esempio specifico ho voluto aggiungere qualcosa a questi tre momenti, scelti da Giacomo Rum e don Salvatore Masia: entrare nello spirtito dei portotorresi a cui questa storia appartiene». 

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